Proptosi e risposta alla diplopia con Teprotumumab e placebo rispetto a Metilprednisolone nella malattia tiroidea dell'occhio da moderata a grave


La malattia tiroidea dell'occhio può essere una malattia autoimmune debilitante caratterizzata da progressiva proptosi o diplopia.

Teprotumumab ( Tepezza ) è stato confrontato con placebo in studi clinici randomizzati, ma non con il Metilprednisolone per via endovenosa ( IVMP ), che a volte viene utilizzato nella pratica clinica per questa condizione.

È stato condotto un confronto indiretto tra Teprotumumab versus Metilprednisolone per via endovenosa versus placebo, utilizzando dati anonimizzati a livello di paziente dagli studi sul Teprotumumab e dati a livello aggregato dalla letteratura sul regime più raccomandato di Metilprednisolone per via endovenosa.

Gli esiti principali erano i cambiamenti per millimetro nella proptosi e nella risposta alla diplopia ( percentuale con riduzione di grado maggiore o uguale a 1 ) dal basale alla settimana 12 nei pazienti che ricevevano Metilprednisolone per via endovenosa e placebo, e alla settimana 24 nei pazienti che ricevevano Teprotumumab.

Sono stati inclusi 12 studi con Metilprednisolone per via endovenosa nel confronto indiretto aggiustato per l’abbinamento ( 11 per il cambiamento della proptosi, n=419, 4 per la risposta alla diplopia, n=125, e 2 studi di confronto con Teprotumumab, n=79, e placebo, n=83 ).

Il trattamento con Metilprednisolone per via endovenosa ha determinato una differenza di proptosi di -0.16 mm dal basale alla settimana 12 rispetto al placebo.
La differenza di trattamento della proptosi tra Metilprednisolone per via endovenosa e Teprotumumab di -2.31 mm ha favorito Teprotumumab.

Il trattamento con Metilprednisolone per via endovenosa ( odds ratio, OR=2.69 ) non è stato favorito rispetto al placebo in termini di probabilità di risposta alla diplopia; tuttavia, Teprotumumab è risultato favorito rispetto a Metilprednisolone per via endovenosa ( OR=2.32 ).

Questa meta-analisi ha indicato che l'uso del Metilprednisolone per via endovenosa è associato a una piccola variazione, in genere non clinicamente rilevante, rispetto al basale della proptosi versus placebo, con modeste variazioni della diplopia.

Sebbene questo confronto non-randomizzato suggerisca che l'uso di Teprotumumab, rispetto a Metilprednisolone per via endovenosa, sia associato a maggiori miglioramenti nella proptosi e possa avere il doppio delle probabilità di avere una riduzione della diplopia di grado 1 o superiore, sarebbero giustificati studi randomizzati che confrontino questi due trattamenti per determinare se un trattamento sia superiore all'altro in misura clinicamente rilevante. ( Xagena2022 )

Douglas RS et al, JAMA Ophthalmol 2022; 140: 328-335

Oftalm2022 Endo2022 Farma2022



Indietro

Altri articoli

L'emergere della sindrome infiammatoria multisistemica pediatrica temporalmente associata a SARS-CoV-2 ( PIMS-TS ) ha portato all'uso diffuso di trattamenti antinfiammatori...



Il fenomeno di Kasabach-Merritt ( KMP ) nell'emangioendotelioma kaposiforme ( KHE ) è caratterizzato da trombocitopenia pericolosa per la vita...


Sebbene i glucocorticoidi profilattici perioperatori siano stati usati per decenni, non è noto se migliorino gli esiti nei neonati dopo...


L'effetto dei glucocorticoidi sui principali esiti renali e sugli eventi avversi nella nefropatia da IgA è incerto. Sono stati valutati...


Gli uomini con tumore prostatico non-metastatico ad alto rischio vengono trattati con terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) per...


I corticosteroidi sono usati per trattare le prime fasi della paralisi facciale idiopatica ( paralisi di Bell ) nei bambini,...


La terapia con glucocorticoidi a basso dosaggio è ampiamente utilizzata nell'artrite reumatoide, ma l'equilibrio tra benefici e danni non è...


Studi precedenti hanno suggerito che la Vasopressina e il Metilprednisolone somministrati durante l'arresto cardiaco in ospedale potrebbero migliorare gli esiti. Si...