Momelotinib versus Danazolo nei pazienti sintomatici con anemia e mielofibrosi: studio MOMENTUM
Gli inibitori della Janus chinasi ( JAK ) approvati per la mielofibrosi forniscono miglioramenti della milza e dei sintomi, ma non migliorano significativamente l'anemia. Momelotinib, un inibitore first-in-class del recettore dell'attivina A di tipo 1, nonché JAK1 e JAK2, ha mostrato benefici riguardo ai sintomi, al volume della milza e all'anemia nella mielofibrosi.
Sono stati confermati i benefici clinici differenziati di Momelotinib rispetto al confronto attivo Danazolo ( Danatrol ) nei pazienti sintomatici esposti a inibitori JAK con anemia e mielofibrosi a rischio intermedio o alto.
MOMENTUM è uno studio internazionale, in doppio cieco, randomizzato, controllato, di fase 3 che ha arruolato pazienti in 107 centri in 21 Paesi in tutto il mondo.
I pazienti eleggibili erano di età pari o superiore a 18 anni con una diagnosi confermata di mielofibrosi primaria o mielofibrosi post-policitemia vera o post-trombocitemia essenziale.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Momelotinib ( 200 mg per via orale una volta al giorno ) più Danazolo placebo ( gruppo Momelotinib ) o Danazolo ( 300 mg per via orale due volte al giorno ) più Momelotinib placebo ( gruppo Danazolo ), stratificando per punteggio totale dei sintomi ( TSS; inferiore a 22 vs superiore o uguale a 22 ), dimensioni della milza ( inferiore a 12 cm vs superiore o uguale a 12 cm ), globuli rossi o unità di sangue intero trasfuse nelle 8 settimane precedenti la randomizzazione ( 0 unità vs 1-4 unità vs 5 o più unità ) e sede dello studio.
L'endpoint primario era il tasso di risposta TSS del Myelofibrosis Symptom Assessment Form ( MFSAF ) alla settimana 24 ( definito come riduzione del 50% o superiore di TSS MFSAF medio nei 28 giorni immediatamente prima della fine della settimana 24 rispetto al basale ).
In tutto 195 pazienti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo Momelotinib ( 130, 67% ) o al gruppo Danazolo ( 65, 33% ) e hanno ricevuto il trattamento in studio nel periodo di trattamento randomizzato di 24 settimane nel periodo 2020-2021.
Una percentuale significativamente maggiore di pazienti nel gruppo Momelotinib ha riportato una riduzione del TSS del 50% o più rispetto al gruppo Danazolo ( 32 su 130, 25%, vs 6 su 65, 9%; differenza di proporzione 16%, P=0.0095 ).
Gli eventi avversi più frequenti di grado 3 o superiore insorti durante il trattamento con Momelotinib e Danazolo erano anomalie ematologiche secondo i valori di laboratorio: anemia ( 79 su 130, 61%, vs 49 su 65, 75% ) e trombocitopenia ( 36, 28%, vs 17, 26% ).
Gli eventi avversi più frequenti non-ematologici di grado 3 o superiore insorti durante il trattamento con Momelotinib e Danazolo sono stati danno renale acuto ( 4 su 130, 3%, vs 6 su 65, 9% ) e polmonite ( 3, 2%, vs 6, 9% ).
Il trattamento con Momelotinib, rispetto al Danazolo, ha portato a miglioramenti clinicamente significativi nei sintomi associati alla mielofibrosi, alle misure di anemia e alla risposta della milza, con una sicurezza favorevole.
Questi risultati supportano l'uso futuro di Momelotinib come trattamento efficace nei pazienti con mielofibrosi, specialmente in quelli con anemia. ( Xagena2023 )
Verstovsek S et al, Lancet 2023; 401: 269-280
Emo2023 Onco2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
Fezolinetant associato a una ridotta frequenza di vampate di calore rispetto ad altre terapie non-ormonali, ma non rispetto al Tibolone
Fezolinetant ( Veoza; Veozah negli USA ) 45 mg una volta al giorno è risultato statisticamente significativamente più efficace nel...
Brentuximab Vedotin più regime AVD per il trattamento di prima linea del linfoma di Hodgkin sfavorevole in stadio iniziale: studio BREACH
La prognosi dei pazienti con linfoma di Hodgkin sfavorevole allo stadio iniziale rimane insoddisfacente. Sono state valutate l'efficacia e la...
Ossitocina in risposta al test di provocazione con MDMA nei pazienti con deficit di arginina-vasopressina nel diabete insipido centrale
Le interruzioni dell’asse ipotalamo-ipofisi possono causare una carenza di arginina-vasopressina, nota anche come diabete insipido centrale. I pazienti con questa...
Natalizumab più trattamento standard con corticosteroidi per la malattia del trapianto contro l'ospite acuta ad alto rischio
La malattia del trapianto contro l'ospite ( GVHD ) del tratto gastrointestinale ( GI ) è la principale causa di...
Trecondi a base di Ttreosulfan come trattamento di condizionamento prima del trapianto di cellule staminali ematopoietiche
Trecondi, il cui principio attivo è Treosulfan, è un medicinale somministrato ai pazienti prima di un trapianto di midollo osseo...
Sicurezza, tollerabilità ed efficacia del Pirfenidone nei pazienti con malattia polmonare interstiziale associata ad artrite reumatoide
La malattia polmonare interstiziale è una nota complicanza dell'artrite reumatoide, con un rischio per tutta la vita di sviluppare la...
Patritumab deruxtecan nel carcinoma al polmone non-a-piccole cellule con mutazione di EGFR dopo terapia con un inibitore della tirosina chinasi di EGFR e chemioterapia a base di Platino: studio HERTHENA-Lung01
Patritumab deruxtecan, o HER3-DXd, è un coniugato anticorpo-farmaco costituito da un anticorpo monoclonale completamente umano diretto al recettore 3 del...
Effetto del Remifentanil rispetto ai bloccanti neuromuscolari durante l'intubazione a sequenza rapida sull'intubazione riuscita senza complicazioni maggiori tra i pazienti a rischio di aspirazione
Non è chiaro se un oppioide a rapida insorgenza sia non-inferiore a un bloccante neuromuscolare a rapida insorgenza durante l'intubazione...
Fruquintinib versus placebo nri pazienti con tumore del colon e del retto metastatico refrattario: studio FRESCO-2
Vi è scarsità di opzioni terapeutiche sistemiche efficaci per i pazienti con tumore del colon-retto avanzato e refrattario alla chemioterapia. Uno...
Esiti a lungo termine di 180 giorni nei pazienti in condizioni critiche con COVID-19 nello studio clinico randomizzato REMAP-CAP
Gli effetti a lungo termine delle terapie per il trattamento di pazienti in condizioni critiche con COVID-19 non sono noti. È...