Studio Leiden 85-plus: effetto dei livelli di eritropoietina sulla mortalità in età avanzata
La produzione di eritropoietina è innescata da una riduzione dell'apporto di ossigeno al rene, a causa di anemia o ipossiemia; è stato dimostrato che alti livelli di eritropoietina predicono il rischio di mortalità tra i pazienti con insufficienza cardiaca cronica.
Uno studio ha valutato il valore prognostico di elevati livelli di eritropoietina sulla mortalità in persone molto anziane della popolazione generale.
Lo studio Leiden 85-plus è uno studio prospettico di follow-up che ha coinvolto 599 persone di 85 anni a Leiden, in Olanda, arruolate tra il 1997 e il 1999.
I livelli di eritropoietina sono stati determinati all'età di 86 anni.
Per l'analisi sono stati inclusi 428 partecipanti con un valore di clearance della creatinina di almeno 30 mL/min e i dati di mortalità, registrati fino a febbraio 2008, sono stati ottenuti dal registro municipale.
Nel corso del follow-up, 324 ( 75.7% ) partecipanti sono deceduti.
Rispetto ai partecipanti con livelli di eritropoietina nel più basso terzile ( gruppo di riferimento ), quelli con livelli nel terzile intermedio hanno mostrato un aumento del rischio di mortalità del 25% ( hazard ratio [ HR ] 1.25 ) e quelli con livelli nel più alto terzile un aumento del rischio del 73% ( HR=1.73 ) ( p value per la tendenza inferiore a 0.01 ).
L'associazione tra livelli di eritropoietina e mortalità è risultata invariata dopo aggiustamento per sesso, clearance della creatinina, livello di emoglobina, comorbilità, abitudine al fumo e livello di proteina C-reattiva, ed è risultata simile per decessi per cause cardiovascolari e non-cardiovascolari.
In conclusione, tra persone di età uguale o superiore agli 85 anni, livelli elevati di eritropoietina sono associati a un aumento del rischio di mortalità, indipendentemente dai livelli di emoglobina. ( Xagena2010 )
den Elzen WP et al, CMAJ 2010; 182: 1953-8
Cardio2010 Nefro2010
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