Consumo di pesce, acidi grassi alimentari Omega-3 a lunga catena e rischio di diabete di tipo 2
I dati comprovanti l'associazione tra consumo di pesce, acidi grassi alimentari Omega-3 a lunga catena e rischio di diabete mellito di tipo 2 sono contraddittori; è stata quindi effettuata una revisione sistematica e una meta-analisi dei dati prospettici disponibili.
Sono stati inclusi studi prospettici fino a dicembre 2011 con stime del rischio relativo ( RR ) per l'associazione tra consumo di pesce e/o apporto dietetico di acidi grassi Omega-3 a lunga catena e l'incidenza di diabete di tipo 2.
Sono stati inclusi 16 studi che hanno coinvolto 527.441 partecipanti e 24.082 casi di diabete mellito.
La notevole eterogeneità statistica delle stime sommarie complessive è stata in parte spiegata dalle differenze geografiche.
Per ogni incremento di porzioni di pesce consumato alla settimana, il rischio relativo del diabete mellito di tipo 2 è stato, rispettivamente, 1.05, 1.03 e 0.98 combinando gli studi di Stati Uniti, Europa e Asia / Australia.
Per ogni 0.30 g al giorno di incremento in acidi grassi Omega-3 a lunga catena, le stime sommarie corrispondenti sono state 1.17, 0.98 e 0.90.
In conclusione, i risultati di questa meta-analisi hanno indicato differenze tra regioni geografiche nelle associazioni osservate tra consumo di pesce e assunzione con la dieta di acidi grassi Omega-3 a lunga catena con il rischio di diabete di tipo 2.
In considerazione dei risultati eterogenei, la correlazione necessita di un'ulteriore indagine.
Nel frattempo, le attuali raccomandazioni della sanità pubblica sul consumo di pesce devono essere mantenute invariate. ( Xagena2012 )
Wallin A et al, Diabetes Care 2012; 35: 918-929
Endo2012
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