Studio SOFA: debole effetto protettivo dei PUFA omega-3 nei confronti delle aritmie ventricolari nei pazienti con ICD
Gli acidi grassi polinsaturi n-3 a lunga catena ( PUFA omega-3 ) di pesce sono ritenuti ridurre il rischio di morte improvvisa, probabilmente riducendo la predisposizione alle aritmie cardiache.
E’ stato studiato l’effetto del supplemento a base di olio di pesce rispetto al placebo sulle tachiaritmie ventricolari e sulla mortalità.
Lo studio SOFA ( Study of Omega-3 Fatty acids and Ventricular Arrithmia ) è stato condotto in 26 cliniche cardiolgiche europee.
Sono stati arruolati nello studio 546 pazienti a cui era stato impiantato un defibrillatore-cardioverter impiantabile ( ICD ), e con precedente tachicardia ventricolare maligna documentata o fibrillazione ventricolare.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere 2g/die di olio di pesce ( n = 273 ) oppure placebo ( n = 273 ), per un periodo mediano di 356 giorni ( range: 14-379 giorni ).
L’end point primario era rappresentato da un appropriato intervento dell’ICD per tachicardia ventricolare o fibrillazione ventricolare o morte per tutte le cause.
Il 30% dei pazienti che hanno assunto olio di pesce ha raggiunto l’end point primario contro il 33% dei pazienti che hanno assunto placebo ( hazard ratio, HR = 0.86; p = 0.33 ).
All’analisi dei sottogruppi prespecificati, l’hazard ratio ( HR, rapporto tra i rischi ) è risultato pari a 0.91 per l’olio di pesce versus placebo tra i 411 pazienti con esperienza di tachicardia ventricolare nell’anno che ha preceduto lo studio, e pari a 0.76 per i 332 pazienti con precedente infarto miocardico.
I dati dello studio non hanno mostrato evidenza di un significativo effetto protettivo dell’assunzione di PUFA omega-3 di olio di pesce nei confronti dell’aritmia ventricolare nei pazienti ai quali era stato impiantato un ICD. ( Xagena2006 )
Brouwer IA et al, JAMA 2006; 295: 2613-2619
Cardio2006
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