L’uso precoce della Aspirina dopo un bypass coronarico è associato ad una riduzione del rischio di morte e di complicanze ischemiche


In 70 Centri di 17 Paesi sono stati studiati in modo prospettico 5.065 pazienti sottoposti a bypass coronarico, di cui 5.022 sono sopravvissuti nelle prime 48 ore dopo l’intervento chirurgico.
Durante l’ospedalizzazione, 164 pazienti sono morti (3,2%) ed altri 812 (16%) sono andati incontro a complicanze ischemiche non fatali a livello cardiaco, cerebrale, renale o gastrointestinale.
Tra i pazienti che hanno ricevuto l’Aspirina ( fino a 650mg ) entro 48 ore dopo la rivascolarizzazione, l’incidenza di mortalità è stata dell’1,3% (40/2.999) rispetto al 4% di coloro che non hanno ricevuto l’Aspirina ( 81 su 2.023, p La terapia a base di Aspirina ha prodotto una riduzione del 48% nell’incidenza di infarto micardico ( 2,8% versus 5,4%, p L’impiego dell’Aspirina non ha aumentato il rischio di emorragie, di gastriti, infezioni o alterazioni della cicatrizzazione delle ferite.
Pertanto l’impiego precoce dell’Aspirina dopo bypass coronarico è sicuro ed è associato ad un ridotto rischio di morte e di complicanze ischemiche. ( Xagena2002 )

Mangano D T et al, N Engl J Med 2002 ; 347 : 1309-1317


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