Il pretrattamento con beta-bloccanti aumenta la sopravvivenza nei pazienti sottoposti a bypass coronarico


Lo studio ha esaminato l’effetto della terapia beta-bloccante preoperatoria sull’esito del bypass coronarico isolato (CABG, coronary artery bypass graft) con l’obiettivo di verificare se l’impiego dei beta-bloccanti fosse associato ad una minore mortalità e morbidità operatoria.
I Ricercatori hanno utilizzato il National Adult Cardiac Surgery Database della Society of Thoracic Surgeons. Sono stati esaminati 629.877 pazienti sottoposti a bypass coronarico tra il 1996 ed il 1999 in 497 Centri statunitensi e canadesi.
Dal 1996 al 1999 l’impiego preoperatorio dei beta-bloccanti nel Database esaminato è aumentato dal 50 al 60% .
I principali elementi per l’impiego dei beta bloccanti sono risultati essere: recente infarto miocardico, ipertensione, peggioramento dello stato anginoso, la giovane età, la migliore funzione ventricolare sinistra e l’assenza di insufficienza cardiaca congestizia, broncopneumopatia cronica e diabete.
I pazienti che avevano ricevuto i beta-bloccanti hanno presentato una minore incidenza di mortalità rispetto a coloro che non li avevano assunti.
Inoltre l’incidenza di complicanze procedurali è risultata minore tra i pazienti che hanno fatto uso dei beta-bloccanti.
Nei pazienti con funzione ventricolare sinistra inferiore al 30%, tuttavia, la terapia preoperatoria con beta-bloccanti ha mostrato di aumentare la mortalità.

Ferguson TB et al, JAMA 2002 ; 287 : 2221-2227

( Xagena2002 )


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