Bypass coronarico on-pump versus off-pump nei pazienti anziani


Il convenzionale intervento di innesto di bypass coronarico eseguito con l'uso del bypass cardiopolmonare è un trattamento ben validato per i pazienti con cardiopatia ischemica.

L’intervento di bypass coronarico off-pump ( a cuore battente ) ( OPCAB ) è stato valutato per la possibilità di ridurre il numero di complicanze perioperatorie, specialmente nei pazienti anziani.

In uno studio multicentrico, randomizzato, 900 pazienti con più di 70 anni di età sono stati assegnati alla tradizionale chirurgia di bypass coronarico o a intervento di bypass coronarico off-pump.

Dopo 30 giorni, una commissione in cieco ha valutato se si era verificato un endpoint combinato di morte, ictus o infarto miocardico.

Al basale e 6 mesi dopo l'intervento, l'auto-valutazione della qualità di vita è stata misurata con i questionari MOS-SF-36 ( Medical Outcomes Study Short Form-36 ) e EuroQol-5D.

Un follow-up di mortalità a 6 mesi è stato effettuato attraverso il Registro Nazionale Danese.

La percentuale di pazienti che ha manifestato l’endpoint combinato entro 30 giorni è stata del 10.2% per il tradizionale by-pass aorto-coronarico e del 10.7% per il bypass coronarico off-pump.

La differenza di rischio implicito dello 0.4% ha mostrato non-significatività in un test standard di uguaglianza ( P=0.83 ) e per la non-inferiorità con un margine di inferiorità dello 0.5% ( P=0.49 ).

Al follow-up di 6 mesi, la mortalità è stata del 4.7% rispetto al 4.2% ( P=0.75 ). Entrambi i gruppi hanno mostrato un miglioramento significativo nella qualità di vita correlata alla salute autovalutata.

In conclusione, sia il bypass coronarico convenzionale che il bypass coronarico off-pump sono procedure sicure che hanno migliorato la qualità di vita quando sono state eseguite in pazienti anziani.
Non ci sono state grandi differenze negli esiti a medio termine.
Tuttavia, la non-inferiorità del bypass coronarico off-pump con il margine prespecificato non è stata confermata. ( Xagena2012 )

Houlind K et al, Circulation 2012; 125: 2431-2439

Cardio2012 Chiru2012



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