Il trattamento con Ace inibitori prima dell’intervento di bypass aorto-coronarico in circolazione extracorporea è associato a una riduzione del danno renale post-operatorio
Un elevato numero di pazienti indirizzati ad intervento di bypass aorto-coronarico ( CABG ) sono in trattamento cronico con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina ( Ace ). Poiché gli Ace inibitori provocano una riduzione del filtrato glomerulare, è stato suggerito che la loro sospensione prima dell’intervento possa ridurre il danno renale provocato dalla circolazione extracorporea. Tuttavia i pochi studi retrospettivi disponibili in letteratura riportano dati discordanti.
Ricercatori dell’Università di Roma hanno valutato l’impatto della terapia con Ace inibitori sul danno renale nei pazienti sottoposti ad intervento di bypass aortocoronarico in circolazione extracorporea mediante un’analisi basata sul propensity score, che ha permesso di minimizzare l’errore di campionamento.
L’analisi è stata condotta su 531 pazienti, sottoposti ad intervento isolato di CABG in circolazione extracorporea nel periodo 2004-2007, di cui 204 hanno ricevuto Ace inibitori al momento dell’intervento.
Sono stati esclusi dall’analisi i pazienti con insufficienza renale cronica in dialisi ( n=8 ) e i pazienti in trattamento con antagonisti per il recettore dell’angiotensina ( n=60 ).
Per ogni paziente è stato ottenuto un propensity score basato sulla probabilità di ricevere Ace-inibitori prima dell’intervento ed il propensity score è stato utilizzato come fattore di correzione nell’analisi multivariata.
È stato definito come danno renale post-operatorio una riduzione nella clearance della creatinina maggiore del 20% o la necessità di emofiltrazione per insufficienza renale acuta anurica nel periodo post-operatorio.
Dopo la correzione basata sul propensity score e sulle covariate, l’analisi multivariata ha mostrato che gli Ace inibitori hanno un effetto protettivo sul danno renale dopo intervento CABG ( odds ratio, OR=0.8; p
Altre covariate associate in modo indipendente al danno renale sono risultate l’età ( OR=1.17 per 1 anno; p
La mortalità operatoria ( a 30 giorni ) non è risultata statisticamente differente tra i due gruppi ( 2.4 vs 4.0% nel gruppo trattato con Ace inibitori e non-trattato; p=0.45 ).
Dallo studio è emerso che il trattamento con Ace inibitori prima dell’intervento di bypass aorto-coronarico in circolazione extracorporea è associato ad una riduzione del danno renale post-operatorio.
Nessuna evidenza clinica è a sostegno della sospensione dell’Ace inibizione prima dell’intervento.
Contrariamente, questo risultato suggerisce che l’attivazione del sistema renina-angiotensina gioca un ruolo fondamentale nella determinazione del danno renale correlato con la circolazione extracorporea, indicando l’opportunità della terapia con Ace inibitori nei pazienti con indicazione a CABG. ( Xagena2007 )
Fonte: Benedetto U et al, Giornale Italiano di Cardiologia, 2007
Cardio2007 Farma2007
Indietro
Altri articoli
Associazione di doppia terapia antipiastrinica con Ticagrelor con fallimento di innesto venoso dopo chirurgia di innesto di bypass coronarico
Il ruolo del Ticagrelor ( Brilique ) con o senza Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) dopo un intervento chirurgico di...
Associazione tra bypass coronarico e intervento coronarico percutaneo con declino della memoria negli anziani sottoposti a rivascolarizzazione coronarica
Non è chiaro se il bypass coronarico ( CABG ) sia associato a declino cognitivo negli anziani rispetto a un...
Intervento coronarico percutaneo con stent a rilascio di farmaco versus innesto di bypass aorto-coronarico nella malattia della arteria coronaria principale sinistra
La strategia ottimale di rivascolarizzazione per i pazienti con malattia della arteria coronaria principale sinistra è incerta. Sono stati valutati...
Icosapent etile riduce gli eventi ischemici nei pazienti con una storia di precedente bypass coronarico: studio REDUCE-IT CABG
Nonostante i progressi nella chirurgia e nella farmacoterapia, rimane un rischio ischemico residuo significativo dopo l'intervento chirurgico di bypass coronarico...
Angioplastica coronarica percutanea rispetto a bypass coronarico nel trattamento della stenosi non-protetta dell'arteria coronaria principale sinistra: esiti a 5 anni aggiornati dallo studio NOBLE
L'intervento coronarico percutaneo ( PCI ) è sempre più utilizzato nella rivascolarizzazione di pazienti con malattia coronarica principale sinistra al...
Prelievo endoscopico o in aperto di innesto venoso per bypass coronarico
L'innesto di vena safena è la via più comune per l'innesto di bypass coronarico ( CABG ). L'influenza della tecnica...
Intervento coronarico percutaneo rispetto a bypass coronarico nei pazienti con malattia coronarica a tre vasi o dell’arteria coronaria principale sinistra: follow-up a 10 anni dello studio SYNTAX
Lo studio SYNTAX ( Synergy between PCI with Taxus and Cardiac Surgery ) è stato uno studio di non-inferiorità che...
Esiti a 5 anni dopo intervento coronarico percutaneo o bypass per la malattia della coronaria principale sinistra
Gli esiti a lungo termine dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ) con stent a rilascio di farmaco contemporanei, rispetto...
Ictus a 5 anni più comune dopo bypass aorto-coronarico rispetto a intervento coronarico percutaneo
In una analisi di 11 studi clinici randomizzati, il tasso di ictus a 5 anni è risultato significativamente più basso...
Effetto di Ticagrelor più Aspirina, Ticagrelor da solo o Aspirina da sola sulla pervietà dell’innesto di vena safena 1 anno dopo bypass coronarico
L'effetto del Ticagrelor ( Brilique ) con o senza Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) sulla pervietà dell'innesto di vena safena...