Innesti della vena safena con target distali multipli o singoli in pazienti sottoposti a intervento di bypass coronarico
Esistono limitate informazioni sugli esiti a medio termine e dopo 5 anni sulla pervietà dell'innesto nei pazienti sottoposti a innesto della vena safena con target distale multiplo ( m-SVG ) verso singolo ( s-SVG ) durante bypass coronarico ( CABG ).
E' stata studiata l'associazione tra l'uso di target distale multiplo contro target distale singolo con fallimento dell’innesto della vena safena a 1 anno ( definito come stenosi angiografica maggiore o uguale a 75% ) e gli eventi clinici a 5 anni ( morte; morte o infarto miocardico; e morte, infarto miocardico, o rivascolarizzazione ) nei 3.014 pazienti sottoposti a un primo intervento di bypass coronarico, e arruolati nello studio PREVENT IV ( Project of Ex-vivo Vein Graft Engineering via Transfection ).
Dei 3.014 pazienti arruolati in PREVENT IV, il 34.7% ( 1.045 ) ha avuto uno o più innesti durante bypass coronarico.
Il fallimento dell'innesto venoso a 1 anno è stato maggiore per gli impianti con target distali multipli rispetto a innesti con target distali singoli ( odds ratio, OR=1.24 ).
A 5 anni, il composito corretto di morte, infarto miocardico ( compreso infarto miocardico perioperatorio ) o di rivascolarizzazione ( hazard ratio, HR=1.15 ). e di morte o infarto miocardico ( HR=1.21 ) è stato significativamente più alto nei pazienti sottoposti a innesti con target distali multipli.
In conclusione, nei pazienti sottoposti ad un primo intervento di bypass coronarico, l'uso di innesti di vena safena con target distali multipli è risultato associato a un più alto tasso di fallimento dell'innesto venoso ad 1 anno e ad una tendenza verso esiti clinici meno favorevoli.
Sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio il metodo più adatto per migliorare la pervietà a lungo termine del trapianto e gli esiti clinici dei pazienti sottoposti a bypass coronarico. Nel frattempo, questi dati dovrebbero incoraggiare l'uso di innesti di vena safena con target distali singoli rispetto a quelli multipli quando possibile. ( Xagena2011 )
Mehta RH et al, Circulation 2011; 124: 280-288
Cardio2011 Chiru2011
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