Intervento coronarico percutaneo provoca un più alto rischio di gravi eventi avversi rispetto all’impianto di bypass nella malattia coronarica trivasale
Un ampio studio basato su registri giapponesi ha confermato i risultati dello studio SYNTAX, che aveva dimostrato che nei pazienti con malattia coronarica trivasale, gli interventi coronarici percutanei ( PCI ) sono associati a un rischio significativamente più alto di gravi eventi avversi cardiaci o cerebrovascolari rispetto agli interventi di bypass coronarico ( CABG ).
Secondo Takeshi Kimura della Kyoto University in Giappone, l’intervento di bypass coronarico dovrebbe rimanere ancora l'opzione di trattamento standard per i pazienti con malattia coronarica trivasale, in particolare quando i loro punteggi SYNTAX sono elevati.
L'uso dell’intervento coronarico percutaneo nei pazienti con punteggio SYNTAX alto dovrebbe essere scoraggiato, a meno che il rischio operatorio sia proibitivo.
Lo studio SYNTAX ( Synergy between Percutaneous Coronary Intervention with Taxus and Cardiac Surgery ) aveva trovato che nei pazienti con malattia coronarica trivasale o malattia dell'arteria coronarica principale di sinistra, l'endpoint combinato di eventi avversi maggiori cardiaci o cerebrovascolari ( MACCE ) a 1 anno era inferiore con CABG rispetto a PCI.
Dallo studio è anche emerso che la procedura PCI era associata ad un rischio più elevato di endpoint composito di mortalità, infarto miocardico e ictus nei pazienti con punteggio SYNTAX intermedio o alto, ma non nei pazienti con punteggio SYNTAX basso. Lo studio era tuttavia sottodimensionato per valutare il significato di questo endpoint; questo fatto ha indotto i ricercatori a una valutazione in una popolazione del mondo reale.
Sono stati esaminati i dati della coorte II nel registro CREDO-KYOTO PCI/CABG riguardante 2.981 pazienti con malattia trivasale: 1.825 pazienti sottoposti a PCI e 1.156 a CABG, per prima rivascolarizzazione coronarica.
L'outcome primario composito era rappresentato da morte, infarto miocardico e ictus, mentre gli endpoint secondari comprendevano: mortalità totale, mortalità cardiaca, infarto miocardico. ictus, rivascolarizzazione coronarica.
In un'analisi non-aggiustata è emerso che l’intervento coronarico percutaneo era associato a un’incidenza a 3 anni dell'endpoint primario del 18.3%, rispetto al 15.2% per CABG ( p=0.03 ).
La mortalità per qualsiasi causa è risultata più alta con la procedura PCI, rispetto al bypass coronarico ( 11.7% vs 9.3%, p=0.46 ), così come l'infarto miocardico ( 5% vs 2.5%, p=0.002 ) e la rivascolarizzazione ( 42.5% vs 11.2%; p
In un'analisi stratificata per il punteggio SYNTAX ( basso, intermedio o alto ) non sono state evidenziate differenze tra PCI o CABG nell’endpoint primario tra i pazienti con punteggi bassi o intermedi; tra i pazienti con punteggi alti è stata osservata una quasi significatività.
Dopo aggiustamento per fattori confondenti, la procedura PCI era significativamente associata a un rischio più elevato anche tra i pazienti con punteggio SYNTAX basso. ( Xagena2011 )
Fonte: European Society of Cardiology ( ESC ) Congress, 2011
Cardio2011 Chiru2011
Indietro
Altri articoli
Associazione di doppia terapia antipiastrinica con Ticagrelor con fallimento di innesto venoso dopo chirurgia di innesto di bypass coronarico
Il ruolo del Ticagrelor ( Brilique ) con o senza Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) dopo un intervento chirurgico di...
Associazione tra bypass coronarico e intervento coronarico percutaneo con declino della memoria negli anziani sottoposti a rivascolarizzazione coronarica
Non è chiaro se il bypass coronarico ( CABG ) sia associato a declino cognitivo negli anziani rispetto a un...
Intervento coronarico percutaneo con stent a rilascio di farmaco versus innesto di bypass aorto-coronarico nella malattia della arteria coronaria principale sinistra
La strategia ottimale di rivascolarizzazione per i pazienti con malattia della arteria coronaria principale sinistra è incerta. Sono stati valutati...
Icosapent etile riduce gli eventi ischemici nei pazienti con una storia di precedente bypass coronarico: studio REDUCE-IT CABG
Nonostante i progressi nella chirurgia e nella farmacoterapia, rimane un rischio ischemico residuo significativo dopo l'intervento chirurgico di bypass coronarico...
Angioplastica coronarica percutanea rispetto a bypass coronarico nel trattamento della stenosi non-protetta dell'arteria coronaria principale sinistra: esiti a 5 anni aggiornati dallo studio NOBLE
L'intervento coronarico percutaneo ( PCI ) è sempre più utilizzato nella rivascolarizzazione di pazienti con malattia coronarica principale sinistra al...
Prelievo endoscopico o in aperto di innesto venoso per bypass coronarico
L'innesto di vena safena è la via più comune per l'innesto di bypass coronarico ( CABG ). L'influenza della tecnica...
Intervento coronarico percutaneo rispetto a bypass coronarico nei pazienti con malattia coronarica a tre vasi o dell’arteria coronaria principale sinistra: follow-up a 10 anni dello studio SYNTAX
Lo studio SYNTAX ( Synergy between PCI with Taxus and Cardiac Surgery ) è stato uno studio di non-inferiorità che...
Esiti a 5 anni dopo intervento coronarico percutaneo o bypass per la malattia della coronaria principale sinistra
Gli esiti a lungo termine dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ) con stent a rilascio di farmaco contemporanei, rispetto...
Ictus a 5 anni più comune dopo bypass aorto-coronarico rispetto a intervento coronarico percutaneo
In una analisi di 11 studi clinici randomizzati, il tasso di ictus a 5 anni è risultato significativamente più basso...
Effetto di Ticagrelor più Aspirina, Ticagrelor da solo o Aspirina da sola sulla pervietà dell’innesto di vena safena 1 anno dopo bypass coronarico
L'effetto del Ticagrelor ( Brilique ) con o senza Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) sulla pervietà dell'innesto di vena safena...