Studio RAPS: gli innesti di arteria radiale migliori di quelli di vena safena per CABG a 5 anni
Lo studio RAPS ( Randomized Multicentre Radial Artery Patency Study ) è stato condotto in 13 Centri in tutto il Canada ed ha riguardato 561 pazienti sottoposti a intervento chirurgico di bypass ( CABG ) per la malattia dei tre vasi.
Ciascun paziente è stato randomizzato a ricevere sia un’arteria radiale sia una vena safena, nell’arteria coronarica destra o nell’arteria circonflessa sinistra.
Tutti i pazienti avevano meno di 80 anni, presentavano una frazione di eiezione ventricolare sinistra superiore al 35%, e avevano una stenosi superiore al 70% nell’arteria coronarica destra o nell’arteria circonflessa sinistra target.
Ad 1 anno, lo studio aveva indicato che l'arteria radiale era associata a una significativa riduzione dell’occlusione completa dell'innesto e a una riduzione non-significativa dell’occlusione funzionale del graft.
L'angiografia è stata effettuata in media 7.6 anni dopo la procedura in 269 pazienti provenienti da 9 Centri.
A 5 anni, è stata riscontrata una differenza significativa nell’endpoint primario di occlusione funzionale dell'innesto di arteria radiale rispetto alla vena safena ( 12% contro 18.8% e un odds ratio, OR=0.64; p=0.05 ).
C'è stata anche una significativa riduzione totale dell’occlusione completa dell'innesto di arteria radiale ( 8.9% contro 17.8%; OR=0.50, p=0.004 ).
Oltre a trovare una minore incidenza di occlusione del graft nell’arteria radiale, i ricercatori hanno anche scoperto che l’innesto radiale funzionava meglio nei vasi maggiormente malati.
I vasi target sono stati suddivisi in tre gruppi: quelli con restringimento del 70-89%, restringimento del 90-99% e quelli con restringimento del 100%.
E’ emerso un tasso di fallimento molto più basso ( circa il 50% ) per l’innesto di arteria radiale in vasi con restringimento del 90% o superiore.
La sopravvivenza a 5 anni nello studio è stata del 96%, mentre la sopravvivenza libera da eventi è stata del 95%.
Il limite dello studio è rappresentato dalla popolazione studiata, giovane e a basso rischio ( età media 60.4 anni e tasso di malattia vascolare del 6% ). ( Xagena2011 )
Fonte: ACC Meeting, 2011
Cardio2011 Chiru2011
Indietro
Altri articoli
Icosapent etile riduce gli eventi ischemici nei pazienti con una storia di precedente bypass coronarico: studio REDUCE-IT CABG
Nonostante i progressi nella chirurgia e nella farmacoterapia, rimane un rischio ischemico residuo significativo dopo l'intervento chirurgico di bypass coronarico...
La Tossina botulinica per via iniettiva durante CABG evita le recidive di fibrillazione atriale per 1 anno
L'iniezione di Tossina botulinica entro i cuscinetti adiposi epicardici durante l’intervento di bypass aorto.coronarico ( CABG ) ha ridotto l'incidenza...
CABG: la terapia pre-operatoria con Ace inibitori è associata ad un aumento della mortalità
La terapia con Ace inibitori ha dimostrato di ridurre l’incidenza di mortalità e di prevenire gli eventi cardiovascolari nei pazienti...
La troponina è superiore all’ECG nel predire il danno miocardico clinicamente significativo dopo CABG
E’ stato valutato il potere diagnostico dell’elettrocardiogramma ( ECG ) e dei biomarcatori cardiaci nel predire il danno miocardico clinicamente...
Lo studio PRIMO-CABG: il Pexelixumab non ha ridotto l’incidenza di mortalità e di infarto miocardico a 30 giorni nei pazienti sottoposti a CABG
Lo Studio PRIMO-CABG ( Pexelizumab for Reduction in Infarction and Mortality in Coronary Artery Bypass Graft Surgery ) , uno...