Rosuvastatina perioperatoria in cardiochirurgia


Le complicazioni dopo la chirurgia cardiaca sono comuni e portano a un sostanziale aumento di morbilità e mortalità.
Le meta-analisi di piccoli studi randomizzati hanno indicato che la terapia perioperatoria con statine può prevenire alcune di queste complicanze.

Sono stati randomizzati 1.922 pazienti in ritmo sinusale destinati a cardiochirurgia elettiva a ricevere Rosuvastatina ( Crestor ) perioperatoria ( alla dose di 20 mg al giorno ) oppure placebo.

Gli esiti primari erano la fibrillazione atriale post-operatoria entro 5 giorni dopo l'intervento chirurgico, valutata mediante monitoraggio elettrocardiografico Holter, e il danno miocardico entro 120 ore dall'intervento, valutato mediante misurazioni seriali della concentrazione di troponina I cardiaca.
Gli esiti secondari includevano i principali eventi avversi in ospedale, la durata del soggiorno ospedaliero e nel reparto di terapia intensiva, la funzione del ventricolo sinistro e la funzione renale, e i biomarcatori ematici.

Le concentrazioni di colesterolo LDL e di proteina C-reattiva dopo l'intervento sono risultate più basse nei pazienti assegnati a Rosuvastatina rispetto a quelli assegnati al placebo ( P minore di 0.001 ).

Tuttavia, il tasso di fibrillazione atriale post-operatoria non ha presentato differenze significative tra il gruppo Rosuvastatina e il gruppo placebo ( 21.1% e 20.5%, rispettivamente; odds ratio, OR=1.04; P=0.72 ), né l'area sotto la curva di rilascio di troponina I ( 102 ng x ora per millilitro e 100 ng x ora x millilitro, rispettivamente; differenza tra i gruppi, 1%; P=0.80 ).

Le analisi dei sottogruppi non hanno indicato vantaggi in alcuna categoria di pazienti.

La terapia con Rosuvastatina non ha comportato effetti benefici su uno qualsiasi degli endpoint secondari, ma è risultata associata a un eccesso assoluto significativo di 5.4 punti percentuali del tasso di danno renale acuto post-operatorio ( P=0.005 ).

In conclusione, in questo studio, la terapia perioperatoria con statine non ha impedito la fibrillazione atriale post-operatoria o il danno miocardico perioperatorio nei pazienti sottoposti a chirurgia cardiaca elettiva.
Il danno renale acuto è risultato più comune con Rosuvastatina. ( Xagena2016 )

Zheng Z et al, N Engl J Med 2016; 374: 1744-1753

Cardio2016 Chiru2016 Farma2016


Indietro

Altri articoli

L’insufficienza ventricolare destra ( RVF ) è uno dei principali fattori di morbilità e morte dopo interventi di chirurgia cardiaca...


Sebbene i glucocorticoidi profilattici perioperatori siano stati usati per decenni, non è noto se migliorino gli esiti nei neonati dopo...


Si è ipotizzato che l'occlusione chirurgica dell'appendice atriale sinistra prevenga l'ictus ischemico nei pazienti con fibrillazione atriale, ma ciò non...


La fibrillazione atriale è la complicanza più comune dopo un intervento chirurgico cardiaco ed è associata a una prolungata degenza...


I corticosteroidi sono ampiamente usati nella cardiochirurgia pediatrica per attenuare la risposta infiammatoria sistemica e per ridurre le complicanze; tuttavia,...


Anemia e carenza di ferro sono frequenti nei pazienti destinati a subire cardiochirurgia. E' stato valutato se il trattamento preoperatorio...


Il delirio postoperatorio è comune dopo la chirurgia cardiaca e può essere influenzato dalla scelta di analgesico e sedativo. È...


La ricerca precedente si è concentrata sugli esiti precoci dopo la cardiochirurgia congenita, ma meno si sa sui rischi successivi....


Una buona gestione del sangue è un importante fattore determinante dell’esito in cardiochirurgia. Le linee guida raccomandano trasfusione restrittiva di...