Pazienti adulti con cardiopatia congenita, una nuova popolazione di pazienti cardiochirurgici
Il miglioramento dei risultati cardiochirurgici pediatrici durante gli ultimi quaranta anni, ha contribuito a generare una nuova popolazione di pazienti cardiopatici: i pazienti adulti con cardiopatia congenita ( GUCH ).
E’stata compiuta un’analisi retrospettiva sui dati di trattamento chirurgico di GUCH in storia naturale o in precedenza operati.
Un totale di138 pazienti di età compresa tra 18 e 75 anni ( mediana 26,5 anni ) sono stati sottoposti ad intervento chirurgico in un periodo 2000-2007; 101 pazienti erano in storia naturale, 37 precedentemente operati.
Gli interventi eseguiti sono stati in totale 155 ( 132 interventi in circolazione extracorporea ).
Nel gruppo di pazienti in storia naturale i difetti settali ( DIA, CAV, RVAPP, DIV ) rappresentavano la maggioranza ( 61 pazienti ). Erano comunque presenti ToF, ventricoli unici, anomalie di Ebstein, etc.
Nel gruppo di pazienti precedentemente operati il malfunzionamento di condotti ventricolo destro-arteria polmonare, la conversione di Fontan, l’insufficienza polmonare severa post-correzione ToF ( 23 pazienti ) rappresentavano la maggioranza.
Nel gruppo di pazienti precedentemente operati interventi di Ross, Bentall, impianto di condotti valvolati tra ventricolo destro ed arteria polmonare e TCPC hanno rappresentato le procedure più complesse.
In base all’Aristotele score ( valutazione di complessità dell’intervento chirurgico ), nel gruppo in storia naturale solo 17 pazienti erano di grado 3 e 4; nel gruppo di pazienti precedentemente operati 25 ( su 37 ) erano di grado 3 e 4.
La mortalità complessiva è stata del 3,6%: 1paziente nel gruppo in storia naturale, 4 nel gruppo di pazienti in precedenza operati.
Sia la degenza media in ospedale che la degenza media in terapia intensiva sono state significativamente minori nel gruppo di pazienti in storia naturale.
I re-interventi nel primo gruppo sono stati pari al 9%, mentre nel secondo gruppo hanno raggiunto il 24%.
Fattori di rischio per mortalità e morbilità sono risultati la classe NYHA e la cianosi profonda.
Nell’esperienza degli Autori l’approccio chirurgico nei pazienti GUCH è gravato da una accettabile mortalità e morbilità anche a fronte di patologie complesse. I pazienti in precedenza operati presentano più elevati rischi e in questo gruppo le conversioni di Fontan a TCPC sono le maggiormente esposte al rischio di insuccesso. ( Xagena2007 )
Bernabei M et al, Giornale Italiano di Cardiologia, 2007
Cardio2007
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