Effetti del controllo glicemico intensivo sulla cardiopatia ischemica


L'iperglicemia può aumentare notevolmente il rischio di cardiopatia ischemica nei pazienti con diabete mellito di tipo 2.
Si è determinato se un abbassamento intensivo delle concentrazioni di glucosio possa avere effetti sul rischio.

Sono stati valutati 10.251 adulti di età compresa tra 40 e 79 anni con diabete di tipo 2, concentrazione media di emoglobina glicata ( HbA1c ) di 67 mmol/mol ( 8.3% ) e fattori di rischio per malattie ischemiche cardiache, arruolati nello studio ACCORD.

I partecipanti sono stati assegnati alla terapia intensiva o standard ( HbA1c target inferiore a 42 oppure 53-63 mmol/mol, inferiore a 6.0% oppure 7.0-7.9%, rispettivamente ).

Sono stati valutati infarto miocardico fatale o non-fatale, rivascolarizzazione coronarica, angina instabile e nuova angina durante il trattamento attivo ( in media 3.7 anni ) più ulteriori 1.2 anni in media.

L'infarto miocardico è stato meno frequente nel gruppo di terapia intensiva rispetto al gruppo di terapia standard durante il trattamento attivo ( hazard ratio, HR=0.80; P=0.015 ) e complessivamente ( HR=0.84; P=0.02 ).

I risultati sono stati simili per la combinazione di infarto miocardico, rivascolarizzazione coronarica e angina instabile ( trattamento attivo, HR=0.89; complessivamente, HR=0.87 ) e per la rivascolarizzazione coronarica da sola ( HR=0.84 ) e angina instabile da sola ( HR=0.81 ) durante il follow-up completo.

Con le più basse concentrazioni raggiunte da HbA1C, tutti i rischi sono diventati non-significativi.

Un aumento delle concentrazioni di glucosio è un fattore di rischio modificabile per la malattia ischemica in persone di mezza età con diabete mellito di tipo 2 e altri fattori di rischio cardiovascolare. ( Xagena2014 )

Gerstein HC et al, Lancet 2014;384:1936-1941

Endo2014 Cardio2014



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