Efficacia di PUFA n-3 nella prevenzione delle recidive di fibrillazione atriale dopo cardioversione elettrica: dati a 1 anno
Uno dei principali problemi nel trattamento della fibrillazione atriale è rappresentato dal rischio di recidive a medio e lungo termine dopo cardioversione elettrica.
I dati di letteratura hanno indicato l’Amiodarone come il farmaco antiaritmico più efficace nel mantenimento del ritmo sinusale ( 50-60% a 6 mesi ).
Studi hanno dimostrato che i farmaci bloccanti il sistema renina-angiotensina ( SRA inibitori ) possono ridurre l’insorgenza di recidive aritmiche dopo elettrocardioversione.
Ricercatori dell’Università di Brescia hanno valutato il ruolo dei PUFA n-3 ( acidi grassi polinsaturi omega-3 ) nella profilassi delle recidive di fibrillazione atriale nei pazienti sottoposti a cardioversione elettrica, in associazione al trattamento con Amiodarone e SRA inibitori.
Allo studio hanno preso parte 150 pazienti con fibrillazione atriale persistente e con almeno 2 episodi di recidiva di fibrillazione atriale dopo cardioversione.
Tutti i pazienti erano in condizioni cliniche stabili ed in terapia con un anticoagulante orale.
All’arruolamento a tutti i pazienti è stata assegnata una terapia domiciliare con Amiodarone ( dose di carico di 400 mg/die per circa 2 settimane seguita da dose di mantenimento di 200 mg/die ) e SRA inibitori, a dosaggio variabile a seconda dei valori pressori.
Il ricovero per l’esecuzione della procedura di elettrocardioversione è stato programmato a distanza di 4 settimane dall’inizio della terapia, compatibilmente con i valori di INR.
Dopo la procedura tutti i pazienti sono stati monitorati con telemetria per almeno 6 ore.
Sono stati esclusi dallo studio i pazienti con mancato ripristino del ritmo sinusale dopo cardioversione elettrica.
Alla dimissione i pazienti sono stati assegnati in modo casuale a 1 g/die di PUFA n-3 o a placebo, assieme alla terapia antiaritmica già impostata, e monitorati nel tempo mediante un controllo ECG a una settimana dalla procedura di conversione e, successivamente, con applicazione di Holter ECG 24 ore a 3, 6 e 12 mesi dall’intervento.
Un totale di 28 pazienti sono stati esclusi perché non soddisfacevano i criteri di inclusione/esclusione, 2 pazienti non hanno aderito allo studio.
Dopo la randomizzazione sono stati esclusi dal follow-up 20 pazienti a causa del ripristino spontaneo del ritmo sinusale ( n=7 ), di elettrocardioversione inefficace ( n=8 ) o per intolleranza all’Amiodarone ( n=5 ).
La valutazione ha pertanto riguardato 100 pazienti, 50 assegnati al gruppo PUFA n-3 ( 35M e 15F, età media 69.7 ) e 50 al gruppo controllo ( 31M e 19F, età media 69 ).
La cardioversione elettrica è risultata efficace, con ripristino del ritmo sinusale, nel 93.5% circa dei pazienti senza l’insorgenza di complicanze.
Ai controlli Holter ECG 24 ore l’incidenza di recidiva di fibrillazione atriale nel gruppo PUFA n-3 è risultata progressivamente più bassa rispetto al gruppo placebo, con una significatività statistica sempre più rilevante, al follow-up a 3 mesi ( 16 versus 26%; p
In conclusione, lo studio ha evidenziato una significativa riduzione delle recidive di fibrillazione atriale a medio-lungo termine nel gruppo trattato con PUFA n-3 in aggiunta all’Amiodarone e agli SRA inibitori. ( Xagena2007 )
Fonte: Frattini S et al, Giornale Italiano di Cardiologia, 2007
Cardio2007 Farma2007
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