Miglioramento della saturazione di ossigeno del tessuto cerebrale dopo il successo della cardioversione elettrica nei pazienti con fibrillazione atriale
La perfusione cerebrale e microvascolare è ridotta nella fibrillazione atriale. Il mantenimento della perfusione cerebrale è importante nella malattia acuta e nel decorso di lungo termine.
La valutazione della perfusione cerebrale e l’ossigenazione è difficile nella pratica clinica.
Uno studio ha cercato di determinare le variazioni di saturazione di ossigeno del tessuto cerebrale ( SctO2 ) con la spettroscopia nel vicino infrarosso ( NIRS ).
Venti pazienti ( età media 67.7 anni; 50% di sesso maschile ), nei quali la cardioversione elettrica aveva avuto successo, sono stati studiati in modo prospettico.
Il gruppo controllo era costituito da 10 pazienti ( età media 64.2 anni; 80% uomini ) in cui la cardioversione non aveva avuto successo.
E’ stato osservato un aumento di SctO2 dopo cardioversione di successo, significativamente superiore rispetto ai pazienti che erano rimasti in fibrillazione atriale ( in media, SctO2 destra: 3.25 vs -0.13%, p=0.001; SctO2 sinistra: 4.27 vs -0.38%, P inferiore a 0.001 ).
Né la pressione arteriosa, né i cambiamenti di saturazione di ossigeno del sangue arterioso ( SaO2 ) differivano significativamente tra i due gruppi.
In conclusione, la saturazione di ossigeno del tessuto cerebrale aumenta in modo significativo dopo il ripristino del ritmo sinusale.
Il monitoraggio mediante spettroscopia nel vicino infrarosso è in grado di identificare i cambiamenti di SctO2 dopo la cardioversione di successo della fibrillazione atriale, indipendentemente dai parametri di monitoraggio standard ( MAP [ pressione arteriosa media ], SaO2 ).
La spettroscopia nel vicino infrarosso può essere utilizzata per rilevare deficit di saturazione di ossigeno a livello cerebrale nei pazienti con fibrillazione atriale o nei pazienti ad alto rischio di fibrillazione atriale. ( Xagena2014 )
Wutzler A et al, Europace 2014; 16: 189-194
Cardio2014 Neuro2014
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