La presenza di DNA di Chlamydia pneumoniae a livello del sistema nervoso centrale è associata a sclerosi multipla recidivante-remittente in un sottogruppo di pazienti


Ricercatori dell’Università di Ferrara hanno studiato il legame esistente tra Chlamydia pneumoniae e la sclerosi multipla.

Sono stati analizzati campioni di liquido cerebrospinale di 71 pazienti affetti da sclerosi multipla e di 72 pazienti con altri disturbi neurologici infiammatori o non infiammatori.

Mediante n-PCR (nested polymerase chain reaction ) è stata ricercata la presenza di DNA di Chlamydia pneumoniae con l’amplificazione di sequenze target di geni codificanti per la proteina maggiore presente sulla membrana più esterna del batterio ( MOMP ), l’ RNA ribosomale 16S e la proteina Hsp-70.

Le analisi di PCR sono risultate positive nel 36.6% dei campioni dei pazienti con sclerosi multipla, nel 28.1% dei campioni dei pazienti con disturbi neurologici infiammatori e nel 37.5% dei campioni dei pazienti con disturbi neurologici non infiammatori, senza alcuna differenza statistica tra i vari gruppi esaminati.

La presenza di Chlamydia pneumoniae nel liquido cerebrospinale è stata riscontrata con maggiore frequenza tra i pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente che non nella sclerosi multipla  progressiva secondaria  ed in quella progressiva primaria, nella sclerosi multipla clinicamente attiva che non in quella clinicamente stabile, e nella sclerosi multipla attiva alla risonanza magnetica per immagini ( RMI ) che in quella inattiva alla RMI.

Questo studio ha confermato che la Chlamydia pneumoniae è rintracciabile all’interno del sistema nervoso centrale non solo nei pazienti con sclerosi multipla, ma anche nei pazienti con altre malattie neurologiche.

Inoltre, i risultati ottenuti hanno indicato che il DNA di Chlamydia pneumoniae si riscontra nel liquido cerebrospinale di un sottogruppo di pazienti con sclerosi multipla in forma recidivante-remittente attiva clinicamente e alla risonanza magnetica per immagini.
In questi pazienti l’infezione cronica persistente da Chlamydia pneumoniae a livello cerebrale può avere un ruolo significativo nello sviluppo della malattia. ( Xagena2004 )

Contini C et al,  Mult Scler 2004; 10: 360-369

Neuro2004


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