Determinanti genetici di risposta al Warfarin durante la fase iniziale della anticoagulazione


Le varianti genetiche dell’enzima che metabolizza il Warfarin ( Coumadin ), citocromo P-450 2C9 ( CYP2C9 ), e del target farmacologico del Warfarin, vitamina K-epossido reduttasi ( VKORC1 ), contribuiscono alle differenze nelle risposte dei pazienti ai vari dosaggi di Warfarin, ma il ruolo di queste varianti durante la fase iniziale del processo anticoagulativo non non ben definita.

I genotipi CYP2C9 ( CYP2C*1,*2,*3 ) e gli aplotipi VKORC1 ( A e non-A ), le caratteristiche cliniche, la risposta alla terapia e gli eventi emorragici, sono stati valutati in 297 pazienti, che avevano iniziato ad assumere la terapia con Warfarin.

Gli outcome dello studio erano il tempo al primo valore INR ( Internazional Normalized Ratio ) entro il range terapeutico, il tempo al primo INR superiore a 4, il tempo per valori superiori al range terapeutico di INR, la risposta INR nel tempo, ed il dosaggio di Warfarin richiesto.

Rispetto ai pazienti con l’aplotipo non-A/non-A, i pazienti con l’aplotipo A/A di VKORC1 presentavano un tempo più ridotto al primo INR entro il range terapeutico ( p=0.02 ), e al primo INR superiore a 4 ( p=0.003 ).

Al contrario, il genotipo CYP2C9 non è risultato un significativo predittore del tempo al primo INR entro il range terapeutico ( p=0.57 ), ma lo era per il tempo al primo INR superiore a 4 ( p=0.03 ).

Sia il genotipo CYP2C9 che l’aplotipo VKORC1 avevano una significativa influenza sul dosaggio di Warfarin richiesto dopo le prime 2 settimane di terapia.

In conclusione, l’iniziale variabilità nella risposta INR al Warfarin è risultata maggiormente associata a variabilità genetica nel target farmacologico del Warfarin, VKORC1, che con CYP2C9. ( Xagena2008 )

Schwarz UI et al, N Engl J Med 2008; 358: 994-1008


Cardio2008 Farma2008


Indietro

Altri articoli

La sicurezza e l’efficacia degli anticoagulanti orali per la prevenzione di eventi cardiovascolari avversi maggiori nelle persone con fibrillazione atriale...


L'effetto dell'inizio precoce rispetto all'inizio successivo degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nelle persone con fibrillazione atriale che hanno...


La terapia con cellule CAR-T anti-CD19 ha facilitato i progressi nel trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B (...


Il trattamento ottimale dell'embolia polmonare ( PE ) a rischio intermedio-alto rimane sconosciuto. È stato valutato l'effetto della trombolisi convenzionale...


Il trattamento anticoagulante del tromboembolismo venoso ( VTE ) associato al tumore pediatrico non è stato valutato in modo prospettico....


Lo studio PRAGUE-17 ( Left Atrial Appendage Closure vs Novel Anticoagulation Agents in Atrial Fibrillation ) ha dimostrato che la...


È noto che l'uso di anticoagulanti orali ( OAC ) o inibitori dell'adenosina difosfato ( ADP ) aumenta il rischio...


Dati preliminari ed esperienza clinica hanno suggerito un aumento del rischio di sanguinamento uterino anomalo ( AUB ) nelle donne...


L'anticoagulazione orale riduce di due terzi il tasso di embolia sistemica per i pazienti con fibrillazione atriale, ma i suoi...


Le attuali linee guida raccomandano una strategia di trattamento aggiustata per il rischio per la gestione dell'embolia polmonare acuta. Questa...