Linee guida ACC/AHA/ESC riguardo al trattamento in acuto della tachicardia a complessi QRS stretti
Nella tachicardia a complessi QRS stretti, le manovre vagali ( manovra di Valsalva, massaggio carotideo, immersione della faccia in acqua fredda ) dovrebbero essere praticate in modo da terminare l’aritmia o modificare la conduzione atrio-ventricolare (AV).
Se queste manovre dovessero risultare inefficaci nei pazienti emodinamicamente stabili, dovrebbero essere somministrati i farmaci antiaritmioci per via endovenosa.
L’Adenosina o i calcioantaginisti non-diidropiridinici sono i farmaci di scelta.
L’Adenosina presenta il vantaggio rispetto ai calcioantagonisti o ai beta-bloccanti di un effetto più rapido. Inoltre presenta una più breve emivita.
L’Adenosina è controindicata nei pazienti con forma grave di asma.
Inoltre può provocare insorgenza di fibrillazione atriale (FA) con un’incidenza che varia dall’1% al 15%. Di norma la FA è transitoria, ma può comportare problemi per i pazienti con preeccitazione ventricolare.
I calcioantagonisti o i beta-bloccanti possono causare ipotensione o bradicardia. ( Xagena 2003 )
Fonte: Escardio.org
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