Studio MADIT-CRT: la risincronizzazione cardiaca con ICD riduce gli eventi di insufficienza cardiaca nella disfunzione ventricolare sinistra asintomatica
Lo studio MADIT-CRT ha valutato l’utilità della terapia di risincronizzazione cardiaca con o senza un defibrillatore cardiaco impiantabile ( ICD ) nel ridurre la mortalità per qualsiasi causa e gli eventi di insufficienza cardiaca congestizia nei pazienti che incontrano i criteri per l’impianto di un ICD, ma con sintomi di classe NYHA I/II.
I pazienti sono stati assegnati in modo random a ricevere, in un rapporto 3:2, la terapia di risincronizzazione cardiaca ( CRT ) associata a un ICD, o solamente il defibrillatore impiantabile.
Sono stati arruolati 1.820 pazienti da 110 ospedali, di cui 1.089 hanno ricevuto la terapia di risincronizzazione con ICD e 731 hanno ricevuto solo l’ICD.
Lo studio è stato interrotto precocemente per un chiaro beneficio osservato nel braccio della terapia di risincronizzazione con ICD, rispetto al solo defibrillatore impiantabile.
I pazienti arruolati erano prevalentemente di razza bianca. Circa il 55% presentava una cardiomiopatia ischemica.
La frazione d’eiezione ventricolare sinistra era uguale o inferiore al 30%.
La maggioranza dei pazienti presentava un blocco di branca ( 70.6% ) e un complesso QRS maggiore di 150 ms ( 64.6% ).
Gli eventi dell’endpoint primario di morte o insufficienza cardiaca non-fatale sono risultati meno frequenti nel braccio CRT-ICD, rispetto al braccio solo ICD ( 17.2% versus 25.3%, hazard ratio, HR=0.66; p=0.001 ), soprattutto grazie alla riduzione degli eventi di scompenso cardiaco ( 13.9% versus 22.8%; p=0.001 ), con nessuna differenza, invece, riguardo alla mortalità per tutte le cause ( 6.8% versus 7.3% ).
Le analisi dei sottogruppi hanno dimostrato un maggior beneficio per le donne che per gli uomini ( p=0.01 ), e in coloro il cui QRS era maggiore o uguale a 150 ms ( p=0.001 ).
La frazione d’eiezione ventricolare sinistra è migliorata maggiormente nel gruppo CRT-ICD ( 0.11 versus 0.03; p
L’incidenza di eventi avversi a 30 giorni dopo l’impianto era numericamente maggiore per i pazienti del braccio CRT-ICD, rispetto al braccio solo defibrillatore impiantabile, tra cui: pneumotorace ( 1.7% versus 0.8% ), infezioni ( 1.1% vs 0.7% ), ematoma della tasca di alloggiamento del dispositivo richiedente evacuazione ( 3.3% vs 2.5% ).
I risultati dello studio MADIT-CRT hanno indicato che la terapia di risincronizzazione cardiaca con aggiunta di un defibrillatore impiantabile nei pazienti con insufficienza cardiaca sistolica e frazione d’eiezione ventricolare sinistra uguale o inferiore al 30%, con un QRS largo e sintomi di classe NYHA I/II, è associata ad una significativa riduzione di eventi di scompenso cardiaco e di mortalità, rispetto al solo impianto di defibrillatore cardioverter impiantabile, principalmente a causa della riduzione degli eventi di insufficienza cardiaca. ( Xagena2009 )
Fonte: European Society of Cardiology ( ESC ) Congress, 2009
Cardio2009
Indietro
Altri articoli
Disfunzione sistolica ventricolare sinistra nei pazienti con diagnosi di cardiomiopatia ipertrofica durante l'infanzia: approfondimenti dal registro SHaRe
Lo sviluppo della disfunzione sistolica ventricolare sinistra ( FEVS ) nella cardiomiopatia ipertrofica ( HCM ) è raro ma grave...
Aritmia e morte in seguito a rivascolarizzazione percutanea nella disfunzione ventricolare sinistra ischemica: analisi prespecificate dallo studio REVIVED-BCIS2
L’aritmia ventricolare è un’importante causa di mortalità nei pazienti con disfunzione ischemica del ventricolo sinistro. La rivascolarizzazione con bypass aortocoronarico o...
Rivascolarizzazione percutanea per disfunzione ventricolare sinistra di natura ischemica
Non è chiaro se la rivascolarizzazione mediante intervento coronarico percutaneo ( PCI ) possa migliorare la sopravvivenza libera da eventi...
Disfunzione ventricolare sinistra tra i pazienti con ictus embolico di origine indeterminata ed effetto di Rivaroxaban versus Aspirina: analisi di sottogruppo dello studio NAVIGATE ESUS
Non è chiaro se l'anticoagulazione sia superiore all'Aspirina nel ridurre l'ictus ricorrente nei pazienti con ictus embolico recente di origine...
Effetto dell'inibizione della neprilisina sul rimodellamento ventricolare sinistro nei pazienti con disfunzione sistolica ventricolare sinistra asintomatica tardiva dopo infarto miocardico
I pazienti con disfunzione sistolica ventricolare sinistra ( LV ) dopo infarto miocardico sono ad alto rischio di sviluppare insufficienza...
Trapianto di progenitori cardiovascolari derivati da cellule staminali embrionali umane per grave disfunzione ventricolare sinistra di natura ischemica
Oltre alla scalabilità, le cellule staminali embrionali umane ( hESC ) hanno il vantaggio unico di consentire la loro differenziazione...
Vantaggi del bypass coronarico in base all’età nei pazienti con scompenso cardiaco e disfunzione sistolica ventricolare sinistra
Il bypass aortocoronarico aggiunto alla terapia medica apporta un vantaggio più consistente sulla mortalità per tutte le cause e sulla...
Incrementi cronici della pressione arteriosa aumentano il rischio di disfunzione ventricolare sinistra nella mezza età
Una pressione arteriosa costantemente elevata a partire dall’età di 18-30 anni fino alla mezza età è risultata associata a disfunzione...
Sopravvivenza senza aritmia a lungo termine nei pazienti con grave disfunzione ventricolare sinistra e nessuna tachicardia ventricolare inducible dopo infarto miocardico
Uno studio elettrofisiologico ( EPS ) negativo può delineare un sottogruppo di pazienti con grave compromissione della frazione di eiezione...
Terapia precoce con Doxiciclina a breve termine nei pazienti con infarto miocardico acuto e disfunzione ventricolare sinistra per impedire la progressione verso un rimodellamento negativo
Studi sperimentali hanno indicato che la Doxiciclina ( Bassado ) riduce il rimodellamento post-infarto ed esercita effetti protettivi sul danno...