Studio PEP-CHF: Perindopril e diuretico riducono in modo non significativo la mortalità per insufficienza cardiaca


Lo studio PEP-CHF ( Perindopril in Elderly People with Chronic Heart Failure ) ha fallito nel dimostrare che l’associazione di Perindopril ( Conversyl ) con un diuretico fosse in grado di ridurre in modo significativo la mortalità per insufficienza cardiaca.

Dopo 12 mesi di trattamento, la percentuale di mortalità era più bassa nel gruppo Perindopril e diuretico rispetto al gruppo placebo, ma la differenza non era statisticamente significativa ( 10.8% versus 15.3%; p = 0.055 ).

Nonostante la mancanza di significatività, l’associazione ha attenuato la sintomatologia, ha migliorato la capacità di esercizio ed ha ridotto l’ospedalizzazione per insufficienza cardiaca ( p = 0.033 ).

Hanno preso parte allo studio PEP-CHF 850 pazienti, un numero inferiore rispetto ai 1000 previsti.
I pazienti, di età uguale o superiore ai 70 anni, presentavano insufficienza cardiaca con frazione d’eiezione ventricolare sinistra preservata ( FEVS del 45% o maggiore ) ed evidenza di una possibile disfunzione diastolica all’esame ecocardiografico.

Dall’analisi dei dati è emerso che:

- il trattamento con Perindopril nei pazienti di età inferiore ai 75 anni era associato ad una significativa riduzione nell’end point combinato di mortalità o ospedalizzazione per insufficienza cardiaca ( p = 0.035 );

- i pazienti con un precedente infarto miocardico presentavano una significativa riduzione della mortalità e dell’ospedalizzazione ( p = 0.004 ).

Nei pazienti con ipertensione sistolica è stato riscontrato un numero minore di morti e di ospedalizzazioni ( p = 0.055 ).

Sono stati osservati significativi miglioramenti della classe funzionale NYHA ( P < 0.03 ) e miglioramenti nel test della distanza percorsa in 6 minuti. ( Xagena2006 )

Fonte: World Congress of Cardiology, 2006

Cardio2006 Farma2006



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