Endocardite infettiva da Enterococcus faecalis: relazione tra durata del trattamento con Gentamicina ed esito
A causa degli effetti nefrotossici degli aminoglicosidi, le lineeguida danesi sulla endocardite infettiva sono state cambiate nel gennaio del 2007, riducendo il trattamento con Gentamicina ( Gentalyn ) nella endocardite infettiva da enterococchi da 4-6 settimane a sole 2 settimane.
Uno studio pilota ha confrontato gli esiti nei pazienti con endocardite infettiva da Enterococcus faecalis trattata negli anni prima e dopo l'approvazione di queste nuove raccomandazioni.
Sono stati arruolati 84 pazienti ricoverati con endocardite da Enterococcus faecalis definita del lato sinistro nel periodo 2002-2011.
Quarantun pazienti sono stati trattati prima e 43 pazienti sono stati trattati dopo il 1º gennaio 2007.
Non c’erano differenze significative nelle caratteristiche di base.
Al ricovero, i due gruppi presentavano velocità di filtrazione glomerulare stimata simili pari a 66 e 75 ml/min ( P=0.22 ).
I pazienti trattati prima del gennaio 2007 hanno ricevuto Gentamicina per un periodo significativamente più lungo ( 28 vs 14 giorni; P minore di 0.001 ).
L'esito primario, la sopravvivenza libera da eventi a 1 anno, non è risultato differente: 66% vs 69%, rispettivamente ( P=0.75 ).
Alla dimissione, i pazienti trattati prima del 2007 hanno rivelato un tasso più basso di filtrazione glomerulare stimata ( 45 vs 66 ml/min, P=0.008 ) e una riduzione significativamente maggiore della velocità di filtrazione glomerulare stimata ( media, 11 vs 1 ml/min; P=0.009 ) rispetto a quelli trattati dopo il 2007.
In conclusione, lo studio pilota ha indicato che il trattamento raccomandato di 2 settimane con Gentamicina sembra adeguato e preferibile nel trattamento della endocardite infettiva da Eenterococcus faecalis con resistenza agli aminoglicosidi non ad alto livello.
La durata del trattamento con Gentamicina è associata a una peggiore funzione renale.
Sebbene la certezza degli esiti clinici sia limitata dalla dimensione del campione, gli esiti non appaiono peggiori con una durata più breve di trattamento.
Sono necessari studi randomizzati e controllati a sostegno di questi risultati. ( Xagena2013 )
Dahl A et al, Circulation 2013; 127: 1810-1817
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