Effetto di Apabetalone aggiunto alla terapia standard sugli eventi cardiovascolari avversi maggiori nei pazienti con sindrome coronarica acuta recente e diabete di tipo 2
Il bromodominio e le proteine extraterminali sono regolatori epigenetici della trascrizione genica.
L'Apabetalone è un inibitore selettivo del bromodominio e della proteina extraterminale ( BET ), diretto al bromodominio 2; si ipotizza che abbia effetti potenzialmente favorevoli sui percorsi correlati all'aterotrombosi.
I dati aggregati di fase 2 hanno indicato effetti favorevoli sugli esiti clinici.
Si è verificato se l'Apabetalone riduca significativamente gli eventi cardiovascolari avversi maggiori in uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, condotto in 190 siti in 13 Paesi.
I pazienti con sindrome coronarica acuta nei 7-90 giorni precedenti, diabete di tipo 2 e bassi livelli di colesterolo HDL erano eleggibili per l'arruolamento, iniziato nel 2015 e terminato nel 2018, con la fine del follow-up nel 2019.
I pazienti sono stati randomizzati a ricevere Apabetalone 100 mg per via orale due volte al giorno ( n=1.215 ) oppure placebo ( n=1.210 ) in aggiunta alle cure standard.
L'esito primario era un composito di tempo alla prima occorrenza di morte cardiovascolare, infarto miocardico non-fatale o ictus.
Tra 2.425 pazienti randomizzati ( età media, 62 anni; 618 donne, 25.6% ), 2.320 ( 95.7% ) hanno avuto un pieno accertamento dell'esito primario.
Durante un follow-up mediano di 26.5 mesi, si sono verificati 274 endpoint primari: 125 ( 10.3% ) nei pazienti trattati con Apabetalone e 149 ( 12.4% ) nei pazienti trattati con placebo ( hazard ratio, HR=0.82; P=0.11 ).
Più pazienti assegnati ad Apabetalone rispetto al placebo hanno interrotto il farmaco in studio ( 114, 9.4%, vs 69, 5.7% ) per ragioni che includevano aumenti dei livelli di enzimi epatici ( 35, 2.9%, vs 11, 0.9% ).
Tra i pazienti con recente sindrome coronarica acuta, diabete di tipo 2 e bassi livelli di colesterolo HDL, l'inibitore selettivo BET Apabetalone aggiunto alla terapia standard non ha ridotto significativamente il rischio di eventi cardiovascolari avversi maggiori. ( Xagena2020 )
Ray KK et al, JAMA 2020; 323: 1565-1573
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