Fibrillazione atriale persistente e di lunga durata: i pazienti ad alto rischio di ictus e di embolia sottoposti a cardioversione elettrica: Dabigatran versus Warfarin


L’anticoagulante orale Dabigatran ( Pradaxa ) rappresenta una possibile alternativa, prima e dopo la cardioversione elettrica, al Warfarin ( Coumadin ).

I ricercatori hanno analizzato i dati raccolti prima e dopo la cardioversione elettrica in 1346 pazienti sottoposti a cardioversione elettrica.
Tutti i pazienti avevano fibrillazione atriale, 1056 persistente e 290 di lunga durata, punteggio medio CHA2 DS2 VASc di 3.6 ± 1.9; 895 soggetti erano stati sottoposti in passato a una o due cardioversioni elettriche.

807 ( 59.9% ) pazienti hanno iniziato l'uso di Dabigatran, ( 505 pazienti 150 mg due volte die; 302 pazienti 110 mg due volte die ) prima della cardioversione elettrica per almeno 21 giorni.
539 ( 40.1% ) hanno assunto Warfarin con INR target compreso tra 2 e 3.
Il dosaggio di 110 mg due volte al giorno è stato utilizzato nei pazienti di 75 anni o età superiore, punteggio HASBLEED maggiore o uguale a 3 e con problemi renali.

L’ecografia transesofagea ( TEE ) è stata incoraggiata prima della cardioversione elettrica in tutti i pazienti con punteggio CHA2DS2VASc maggiore o uguale a 4, dilatazione atriale sinistra e durata della fibrillazione atriale maggiore o uguale a 6 mesi.
I dati elettrocardiografici ed ecocardiografici sono stati analizzati 30 e 90 giorni dopo la cardioversione elettrica.

La cardioversione elettrica ha avuto successo dopo la prima scarica nel 92% ( n=1239 ) dei pazienti; il successo totale della cardioversione elettrica ha riguardato il 97.9% ( n=1318 ) dei pazienti.

I trombi dell'atrio sinistro sono stati rilevati all’eco transesofageo prima della cardioversione elettrica in 14 pazienti nel gruppo Dabigatran e in 28 pazienti nel gruppo Warfarin; questi pazienti hanno continuato la terapia anticoagulante orale per due mesi, e l’indagine eco per via transesofagea è stata eseguita nuovamente.
7 pazienti trattati con Dabigatran ( 150 mg due volte die ) e 4 pazienti nel gruppo Warfarin sono infine risultati liberi da trombi e sono stati sottoposti a cardioversione elettrica.

Il tempo medio di trattamento prima della cardioversione elettrica è risultato significativamente più basso per Dabigatran ( 25 giorni ) rispetto a Warfarin ( 48 giorni ) ( p inferiore a 0.01 ).

I tassi di ictus e di embolia sistemica a 90 giorni erano inferiori in entrambi i gruppi Dabigatran ( 0.1% ) rispetto al gruppo Warfarin ( 1.5% ), ma l'evento in entrambi i gruppi Dabigatran si è presentato dopo la sospensione del farmaco, mentre 8 eventi nel gruppo Warfarin sono stati rilevati mentre i pazienti erano in trattamento con l’anticoagulante.

Non c'è stata differenza di eventi tra pazienti sottoposti ad ecografia transesofagea e pazienti non-sottoposti.

I pazienti trattati con Dabigatran hanno presentato un tasso di sanguinamento clinicamente rilevante in misura significativamente minore rispetto a Warfarin ( Dabigatran 110 mg 0%, Dabigatran 150 mg 0.47% vs Warfarin 2.87%, p inferiore a 0.04 ).

In conclusione, Dabigatran ai dosaggi di 150 mg e di 110 mg, somministrati due volte al giorno, è risultato sicuro, efficace, e rappresenta una ragionevole alternativa al Warfarin nei pazienti sottoposti a cardioversione elettrica nonostante alto punteggio CHA2DS2VASc, alto punteggio HASBLEED e lunga durata della fibrillazione atriale.
L’incidenza di ictus e di eventi embolici è risultata più bassa con Dabigatran 150 mg e 110 mg versus Warfarin, con minor sanguinamento maggiore entro 30 e 90 giorni dopo la cardioversione elettrica.
I pazienti sottoposti a terapia con Dabigatran presentano tempi più ridotti prima della procedura di cardioversione. ( Xagena2015 )

Fonte: American College of Cardiology ( ACC ) Meeting 2015

Cardio2015 Farma2015


Indietro

Altri articoli


L'ablazione della fibrillazione atriale persistente rimane una sfida. La fibrosi atriale sinistra svolge un ruolo importante nella fisiopatologia della fibrillazione...


Non è chiaro se l’ablazione transcatetere sia superiore all’antiaritmico Amiodarone ( Cordarone ) per il trattamento della fibrillazione atriale persistente...



L'ablazione transcatetere è meno efficace per la fibrillazione atriale persistente rispetto alla fibrillazione atriale parossistica. Le linee guida suggeriscono che...


Una grande percentuale di pazienti con fibrillazione atriale è asintomatica. E’stato studiato il profilo clinico e la prognosi dei...


I registri di grandi dimensioni hanno segnalato un rischio di ictus nella fibrillazione atriale sintomatica sia nella forma parossistica sia...


Una sindrome del nodo del seno nascosta può diventare manifesta dopo ripristino del ritmo sinusale mediante ablazione in pazienti con...


La fibrillazione atriale persistente ricorre spesso dopo cardioversione elettrica DC-shock. Poichè numerosi studi sperimentali e clinici suggeriscono che gli acidi...