La terminazione procedurale della fibrillazione atriale persistente mediante ablazione con catetere migliora l’outcome
E’ controverso il fatto che la terminazione dell’aritmia durante ablazione mediante catetere sia associata ad un migliorato esito clinico.
Uno studio prospettico ha preso in esame 153 pazienti consecutivi, di età media 56 anni, sottoposti ad ablazione mediante catetere della fibrillazione atriale persistente di durata media 25 mesi, utilizzando un approccio stepwise con la terminazione dell’aritmia come endpoint procedurale desiderato.
L’ablazione è stata ripetuta dopo 1 mese nei pazienti con fibrillazione atriale o tachicardia atriale recidivante.
Il periodo osservazionale minimo è stato di 1 anno con ripetuti monitoraggi Holter.
Si è avuta terminazione della fibrillazione atriale nell’85% dei pazienti ( n=130 ).
E’ stata riscontrata una più bassa incidenza di fibrillazione atriale nei pazienti in cui questa aritmia è stata terminata durante la procedura ( 5% versus 39%; p
Un totale di 79 pazienti è stato sottoposto a ripetute procedure: 64/139 nel gruppo terminazione ( 6 con fibrillazione atriale; 58 con tachicardia atriale ) e 15/130 nel gruppo non-terminazione ( 9 con fibrillazione atriale; 7 con tachicardia atriale ).
Dopo la ripetizione dell’intervento ablativo, il ritmo sinusale è stato mantenuto nel 95% dei pazienti in cui la fibrillazione atriale è stata terminata, contro il 52% in quelli in cui la fibrillazione atriale non è stata terminata.
Dallo studio è emerso che la terminazione della fibrillazione atriale di lunga durata mediante la sola ablazione con catetere è associata ad un miglioramento dell’outcome. ( Xagena2009 )
O’Neill MD et al, Eur Heart J 2009; 30: 1105-1112
Cardio2009
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