Profilo clinico e conseguenze della fibrillazione atriale nella cardiomiopatia ipertrofica
La fibrillazione atriale, l'aritmia sostenuta più comune nella cardiomiopatia ipertrofica ( HCM ), è in grado di produrre sintomi che incidono sulla qualità di vita, ed è associata a rischio di ictus embolico.
Tuttavia, l'influenza della fibrillazione atriale sul decorso clinico e sull'esito nella cardiomiopatia ipertrofica rimane non completamente risolta.
Sono stati consultati i dati di 1.558 pazienti seguiti presso il Tufts Medical Center Hypertrophic Cardiomyopathy Institute per 4.8 anni, dal 2004 al 2014.
Dei 1.558 pazienti con cardiomiopatia ipertrofica, 304 ( 20% ) hanno presentato episodi di fibrillazione atriale, di cui 226 ( 74% ) erano confinati a fibrillazione atriale parossistica sintomatica ( media, 5; range, da 1 a più di 20 ), mentre 78 ( 26% ) hanno sviluppato fibrillazione atriale permanente, preceduta da 7 episodi di fibrillazione atriale parossistica.
All'ultima valutazione, 277 pazienti ( 91% ) erano vivi a 62 anni di età, di cui l'89% nella classe NYHA I o II.
Nessuna differenza è stata trovata nelle misure di esito per i pazienti con fibrillazione atriale e nei pazienti abbinati per da età e sesso con cardiomiopatia ipertrofica senza fibrillazione atriale.
Il 4% dei pazienti con fibrillazione atriale è deceduto per cause correlate alla cardiomiopatia ipertrofica ( n=11 ), con mortalità annua dello 0.7%; la mortalità direttamente attribuibile alla fibrillazione atriale ( tromboembolia senza anticoagulazione profilattica ) è stata dello 0.1% all'anno ( n=2 pazienti ).
I pazienti sono stati trattati con farmaci antiaritmici ( più comunemente Amiodarone, n=103, o Sotalolo, n=78 ) e con ablazione con catetere della fibrillazione atriale ( n=49 ) o con la procedura Maze alla miectomia chirurgica ( n=72 ).
La liberazione dalla recidiva di fibrillazione atriale a 1 anno è stata del 44% per i pazienti con ablazione e del 75% per i pazienti con procedura Maze ( P minore di 0.001 ).
Gli eventi embolici sono stati meno comuni con la profilassi anticoagulante ( 4/233, 2% ) che senza ( 9/66, 14% ) ( P minore di 0.001 ).
In conclusione, gli episodi sintomatici transitori di fibrillazione atriale, spesso responsabili di una ridotta qualità di vita, sono imprevedibili in termini di frequenza e tempistica, ma sono suscettibili di trattamenti contemporanei efficaci e, di rado, progrediscono in fibrillazione atriale permanente.
La fibrillazione atriale non contribuisce in modo significativo alla morbilità dello scompenso cardiaco e non è causa della morte improvvisa aritmica; una volta trattata, è associata a una bassa mortalità correlata alla malattia, non diversa da quella per i pazienti senza fibrillazione atriale.
La fibrillazione atriale è una causa primaria rara di morte nella cardiomiopatia ipertrofica, praticamente limitata all'ictus embolico, che supporta una soglia bassa per l'inizio della terapia anticoagulante. ( Xagena2017 )
Rowin EJ et al, Circulation 2017; 136: 2420-2436
Cardio2017
Indietro
Altri articoli
Sicurezza del passaggio da un antagonista della vitamina K a un anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K nei pazienti anziani fragili con fibrillazione atriale: studio FRAIL-AF
Vi è ambiguità sulla questione se i pazienti fragili con fibrillazione atriale gestiti con antagonisti della vitamina K ( VKA...
Effetto dell'ablazione transcatetere mediante isolamento della vena polmonare con o senza isolamento della parete atriale posteriore sinistra sulla recidiva di aritmia atriale nella fibrillazione atriale persistente: studio CAPLA
L'isolamento della vena polmonare ( PVI ) da solo è meno efficace nei pazienti con fibrillazione atriale persistente rispetto alla...
Sviluppo e validazione del punteggio DOAC, un nuovo strumento di previsione del rischio di sanguinamento per i pazienti con fibrillazione atriale in trattamento con anticoagulanti orali ad azione diretta
Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...
Progressione della fibrillazione atriale dopo crioablazione o terapia farmacologica
La fibrillazione atriale è una malattia cronica e progressiva e le forme persistenti di fibrillazione atriale sono associate a maggiori...
Associazioni della dose di Apixaban con esiti di sicurezza ed efficacia nei pazienti con fibrillazione atriale e grave malattia renale cronica
Le raccomandazioni per il dosaggio di Apixaban ( Eliquis ) sulla base della funzionalità renale non sono coerenti tra l'FDA...
Ablazione transcatetere nell'insufficienza cardiaca allo stadio terminale con fibrillazione atriale
Il ruolo dell’ablazione transcatetere nei pazienti con fibrillazione atriale sintomatica e insufficienza cardiaca allo stadio terminale non è noto. È stato...
Sicurezza ed efficacia dell'ablazione a campo pulsato nel trattamento della fibrillazione atriale: esiti a un anno dal registro MANIFEST-PF
L'ablazione a campo pulsato è una nuova modalità di ablazione cardiaca non-termica che utilizza impulsi elettrici ultrarapidi per causare la...
Effetti dell'anticoagulazione orale nelle persone con fibrillazione atriale dopo emorragia intracranica spontanea: studio COCROACH
La sicurezza e l’efficacia degli anticoagulanti orali per la prevenzione di eventi cardiovascolari avversi maggiori nelle persone con fibrillazione atriale...
Anticoagulazione precoce versus tardiva per l'ictus nei pazienti con fibrillazione atriale
L'effetto dell'inizio precoce rispetto all'inizio successivo degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nelle persone con fibrillazione atriale che hanno...
Ablazione a campo pulsato o termica convenzionale per la fibrillazione atriale parossistica
L’isolamento della vena polmonare mediante catetere è un trattamento efficace per la fibrillazione atriale parossistica. L’ablazione a campo pulsato, che...