Rivaroxaban efficace anche nella prevenzione secondaria del ictus nei pazienti con fibrillazione atriale


Rivaroxaban ( Xarelto ) ha confermato la sua efficacia e sicurezza nella prevenzione dell’ictus anche in pazienti con fibrillazione atriale che hanno già avuto un ictus o un attacco ischemico transitorio ( TIA ).
A metterlo in evidenza sono i risultati di un’analisi pre-specificata per sottogruppi dello studio di fase III ROCKET AF, pubblicati su The Lancet e, presentati il 25 maggio 2011 in occasione dell’European Stroke Conference ad Amburgo, in Germania.

Lo studio ROCKET AF è uno studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, che ha confrontato Rivaroxaban ( unica somministrazione giornaliera alla dose di 20 mg, o 15 mg in caso di insufficienza renale moderata ) rispetto al trattamento standard, rappresentato da Warfarin ( Coumadin ) ( aggiustamento della dose per INR = 2-3 ), in oltre 14.264 pazienti con fibrillazione atriale.

La sottoanalisi pre-specificata ha valutato i benefici di Rivaroxaban in un gruppo di pazienti, 7468 ( 52% ), con precedente ictus ( n=4907 ) o TIA ( n=2561 ).
In questo sottogruppo, i pazienti trattati con Rivaroxaban hanno mostrato un rischio sovrapponibile rispetto a quelli trattati con Warfarin dell’endpoint combinato di ictus ed embolia sistemica ( 2,79% per Rivaroxaban contro 2.96% Warfarin; HR=0.94; IC al 95% 0,77-1,16 ), in accordo con i risultati ottenuti complessivamente nello studio ROCKET AF.

La frequenza complessiva dei sanguinamenti è risultata simile nei due bracci di trattamento ( 13.31% per Rivaroxaban contro 13.87% per Warfarin; HR=0,96; IC al 95% 0,87-1,07 ), mentre l’incidenza degli eventi fatali e delle emorragie intracraniche è risultata inferiore nel gruppo Rivaroxaban.

Nel complesso, in questa popolazione di pazienti, maggiormente esposta al rischio di ictus e di complicanze emorragiche legate alla terapia anticoagulante, Rivaroxaban ha confermato un profilo rischio-beneficio favorevole.

La conclusione degli autori è che Rivaroxaban costituisce un’alternativa efficace allo standard terapeutico per la protezione dei pazienti sia per la prevenzione primaria che secondaria nei pazienti affetti da fibrillazione atriale, ad aumentato rischio di ictus. ( Xagena2012 )

Fonte: The Lancet, 2012


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