L’impiego dei farmaci ipolipemizzanti è associato a ridotta prevalenza di fibrillazione atriale nei pazienti con disfunzione sistolica ventricolare sinistra
L’infiammazione e lo stress ossidativo sono stati coinvolti nella patogenesi della fibrillazione atriale.
I farmaci ipolipemizzanti, in modo particolare le statine ed i fibrati, posseggono proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti.
L’obiettivo di uno studio compiuto presso l’Emory University di Atlanta, negli Stati Uniti, è stato quello di valutare l’impatto dei farmaci ipolipemizzanti sulla prevalenza di fibrillazione atriale nei pazienti con ridotta frazione d’eiezione ventricolare sinistra ( FEVS ).
I dati sono stati ottenuti da ADVANCENT, un registro di pazienti con ridotta FEVS ( uguale o inferiore al 40% ).
Dei 25.268 pazienti, il 71.3% presentava iperlipidemia ed al 66.8% erano stati prescritti farmaci ipolipemizzanti.
La prevalenza di fibrillazione atriale è stata del 25.1% nei pazienti che assumevano farmaci ipolipemizzanti rispetto al 32.6% nei pazienti con iperlipidemia non trattati, e nel 32.8% dei pazienti senza iperlipidemia ( p < 0.001 per entrambi i confronti ).
All’analisi multivariata, l’impiego dei farmaci ipolipemizzanti è risultato significativamente associato a ridotti odds ratio di fibrillazione atriale ( odds ratio, OR = 0.69 ), e questo effetto era maggiore rispetto a quello osservato con gli ACE inibitori ed i bloccanti il recettore dell’angiotensina ( OR = 0.85 ), o beta-bloccanti ( OR = 0.95 ).
L’impatto benefico dei farmaci ipolipemizzanti sul rischio di fibrillazione atriale era indipendente dagli effetti sul profilo lipidico.
Tra i pazienti per i quali erano disponibili i dati, il 92% dei pazienti trattati con farmaci ipolipemizzanti ha ricevuto statine ed il 98% ha ricevuto statine e/o fibrati.
Lo studio ha mostrato che l’impiego di farmaci ipolipemizzanti nei pazienti con ridotta FEVS è associato ad una significativa riduzione nella prevalenza di fibrillazione atriale, indipendentemente dal profilo lipidico e da altri noti fattori di rischio aritmico.
Questo effetto, maggiore rispetto agli ACE inibitori, agli antagonisti del recettore dell’angiotensina e ai beta bloccanti, è ascrivibile alle proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie delle statine e dei fibrati. ( Xagena2006 )
Hanna IR et al, Heart Rhythm 2006; 3: 881-886
Cardio2006 Farma2006
Indietro
Altri articoli
Il carico elevato del complesso ventricolare prematuro aumenta il rischio di fibrillazione atriale di nuova insorgenza
L'elevato carico di complesso ventricolare prematuro ( PVC ) porta a un aumento della mortalità cardiovascolare. Un recente studio nazionale...
Strategie di defibrillazione per la fibrillazione ventricolare refrattaria
Nonostante i progressi nella tecnologia di defibrillazione, la fibrillazione ventricolare refrattaria allo shock rimane comune durante l'arresto cardiaco extraospedaliero. La doppia...
Ablazione transcatetere della tempesta di fibrillazione ventricolare refrattaria dopo infarto miocardico
La tempesta di fibrillazione ventricolare dopo infarto del miocardio è una condizione pericolosa per la vita che richiede defibrillazioni multiple....
Esito dei pazienti con tachicardia ventricolare intraospedaliera e arresto da fibrillazione ventricolare durante l'utilizzo di un defibrillatore cardioverter indossabile
È stato riportato che gli arresti cardiaci improvvisi in ospedale che si verificano durante le ore notturne e durante il...
Caratteristiche e valutazione clinica dell'arresto cardiaco improvviso inspiegabile nel mondo reale: focus sulla fibrillazione ventricolare idiopatica
Recenti studi hanno dimostrato che in più della metà degli arresti cardiaci improvvisi apparentemente inspiegabili, una eziologia specifica può essere...
Malattia coronarica nei pazienti con arresto cardiaco refrattario extraospedaliero da fibrillazione ventricolare
La prevalenza della malattia coronarica ( CAD ) tra i pazienti con arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare [ FV ]...
Impianto di defibrillatore cardioverter senza induzione di fibrillazione ventricolare
Il test di defibrillazione con induzione e cessazione della fibrillazione ventricolare è ampiamente utilizzato al momento dell'impianto di defibrillatori cardioverter...
Incidenza di morte cardiaca improvvisa dopo fibrillazione ventricolare che complica un infarto miocardico acuto
Sono disponibili dati limitati sulla prognosi a lungo termine o sulla analisi delle cause di morte tra i sopravvissuti di...
Infarto miocardico con sopraslivellamento ST complicato da fibrillazione ventricolare: caratteristiche cliniche, fattori di rischio, e trattamento
La fibrillazione ventricolare è una delle più gravi complicanze dell’infarto miocardico acuto, con un alto tasso di mortalità.Non è noto...
La tachicardia ventricolare / fibrillazione ventricolare precoce dopo impianto di defibrillatore nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica
Gli studi sul defibrillatore cardioverter impiantabile ( ICD ) nei pazienti affetti da malattia dell'arteria coronaria riportano più alto rischio...