Il trattamento aggressivo della pressione sistolica può essere dannoso per i pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione conservata
I pazienti ospedalizzati per insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata [ HFpEF ] hanno presentato esiti meno favorevoli se la loro pressione sistolica era inferiore a 120 mm Hg.
E' stato condotto uno studio osservazionale con appaiamento per punteggio di propensione dei pazienti del registro OPTIMIZE-HF con livelli di pressione sistolica stabili, che erano ospedalizzati per insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata nel periodo 2003-2004.
Un totale di 901 pazienti con pressione sistolica inferiore a 120 mm Hg sono stati confrontati con 901 pazienti con pressione sistolica di almeno 120 mm Hg sulla base di 58 caratteristiche.
Nella coorte totale, l'età media era di 79 anni, il 63% era di sesso femminile e il 7% era di razza nera.
A 30 giorni, il 10% del gruppo con pressione sistolica inferiore a 120 mm Hg è morto contro il 5% del gruppo con pressione sistolica di almeno 120 mm Hg ( hazard ratio, HR=2.07, IC 95%, 1.45-2.95 ).
Il gruppo con pressione sistolica inferiore a 120 mm Hg ha presentato anche un elevato rischio di mortalità a 1 anno ( 39% vs 31%; HR=1.36; IC 95%, 1.16-1.59 ) e a una mediana di 2.1 anni per un massimo di 6 anni ( HR=1.17; IC 95% 1.05-1.3 ), rispetto al gruppo con pressione sistolica di almeno 120 mm Hg.
Quelli con pressione sistolica inferiore a 120 mm Hg hanno anche presentato un aumento del rischio di riammissione ospedaliera per insufficienza cardiaca a 30 giorni ( HR=1.47, IC 95%, 1.08-2.01 ) ma non a 1 anno o a 2.1 anni ( valore mediano ) per un massimo di 6 anni.
L'endpoint combinato di riammissione ospedaliera per insufficienza cardiaca e di mortalità è risultato significativamente maggiore nei pazienti con pressione sistolica inferiore a 120 mm Hg, rispetto a pressione sistolica di almeno 120 mm Hg, a 30 giorni ( HR=1.71, IC 95%, 1.34-2.18 ), 1 anno ( HR=1.21; IC 95%, 1.07-1.38 ) e 2.1 anni ( valore mediano ) per un massimo di 6 anni ( HR=1.12; IC 95%, 1.01-1.24 ).
Nei pazienti anziani ospedalizzati con scompenso cardiaco e frazione di eiezione preservata, una pressione sistolica inferiore a 120 mm Hg è risultata associata in modo indipendente a un più alto rischio di mortalità per tutte le cause e agli endpoint combinati di riammissione ospedaliera o di mortalità.
Studi futuri dovranno valutare in modo prospettico i target ottimali di trattamento della pressione sistolica nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione conservata. ( Xagena2018 )
Fonte: JAMA Cardiology, 2018
Cardio2018
Indietro
Altri articoli
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Intervento sullo stile di vita con camminata per i pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio WATCHFUL
L’attività fisica è fondamentale nella gestione dell’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta e la camminata integrata nella vita quotidiana...
Effetti della Semaglutide su sintomi, funzionalità e qualità di vita nell'insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata e obesità: analisi prespecificata dello studio STEP-HFpEF
I pazienti con insufficienza cardiaca ( HF ) con frazione di eiezione conservata ( HFpEF ) e obesità presentano un...
Effetti cardiaci e metabolici di Dapagliflozin nell’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata: studio CAMEO-DAPA
Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) riducono il rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca nei...
Endotelina-1, esiti nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ed effetti di Dapagliflozin: studio DAPA-HF
ET-1 ( endotelina-1 ) è implicato nella fisiopatologia dell'insufficienza cardiaca e della malattia renale. La sua importanza prognostica e la...
Effetto di Dapagliflozin sugli eventi di insufficienza cardiaca totale nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione leggermente ridotta o preservata: analisi prespecificata dello studio DELIVER
Nello studio DELIVER ( Dapagliflozin Evaluation to Improve the Lives of Patients With Preserved Ejection Fraction Heart Failure ), Dapagliflozin...
Dapagliflozin e apparente ipertensione resistente al trattamento nella insufficienza cardiaca con frazione di eiezione leggermente ridotta o preservata: studio DELIVER
L'ipertensione apparente resistente al trattamento ( aTRH ) è prevalente e associata a esiti avversi nell'insufficienza cardiaca con frazione di...
Decongestionamento con Acetazolamide nell'insufficienza cardiaca scompensata acuta attraverso lo spettro della frazione di eiezione ventricolare sinistra: analisi prespecificata dello studio ADVOR
L'Acetazolamide ( Diamox ) inibisce il riassorbimento tubulare prossimale del sodio e migliora la decongestionazione nello studio ADVOR ( Acetazolamide...
Effetto di Sacubitril / Valsartan versus Valsartan sul volume atriale sinistro nei pazienti con pre-insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata: studio PARABLE
La pre-insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata ( pre-HFpEF ) è comune e non prevede una terapia specifica oltre...
Semaglutide nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata e obesità
L’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata ( HFpEF ) è in aumento in prevalenza ed è associata ad un...