Risposta della frequenza cardiaca al test da sforzo ed esiti di gravidanza in donne con malattia cardiaca congenita


I test da sforzo cardiopolmonare sono spesso utilizzati per valutare la capacità di esercizio in adulti con malattia cardiaca congenita incluse le donne che stanno prendendo in considerazione una gravidanza.
La relazione tra parametri dei test da sforzo cardiopolmonare e gli esiti di gravidanza non è stata definita.

È stato condotto uno studio retrospettivo, multicentrico e osservazionale su donne con malattia cardiaca congenita che si erano sottoposte a esame da sforzo cardiopolmonare entro 2 anni dalla gravidanza o durante il primo trimestre.

Le variabili del test da sforzo cardiopolmonare comprendevano il picco di consumo di ossigeno e le misure di risposta cronotropica: picco di frequenza cardiaca, percentuale di frequenza cardiaca massima predetta in base all'età, riserva di frequenza cardiaca e indice cronotropico.
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Sono state identificate 89 gravidanze in 83 donne e si sono verificati 4 aborti spontanei e 1 interruzione di gravidanza.

Nel 18% delle donne si sono manifestati uno o più eventi avversi cardiaci; insufficienza cardiaca congestizia nel 14% e aritmia sostenuta nel 7%.

Picco di frequenza cardiaca ( odds ratio [ OR ] 0.71; P=0.02 ), percentuale di frequenza cardiaca massima predetta per l'età ( OR=0.93; P=0.01 ) e indice cronotropico ( OR=0.65; P=0.01 ) sono risultati associati a evento cardiaco.

Eventi neonatali si sono manifestati nel 20%.
Il picco di frequenza cardiaca ( OR=0.75; P=0.04 ), la percentuale di frequenza cardiaca massima predetta per l'età ( OR=0.94; P=0.02 ), la frequenza cardiaca di riserva ( OR=0.8; P=0.04 ) e indice cronotropico ( OR=0.73; P=0.04 ) sono risultati correlati a un evento neonatale.

Il picco di consumo di ossigeno non è risultato associato a un esito avverso di gravidanza.

In conclusione, le risposte cronotropiche anomale si correlano con esiti avversi in gravidanza in donne con malattia cardiaca congenita. ( Xagena2011 )

Lui GK et al, Circulation 2011; 123: 242-248


Cardio2011 Gyne2011


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