Studio AVERROES: Apixaban più efficace del Acido Acetilsalicilico nella prevenzione del ictus nei pazienti con fibrillazione atriale
Lo studio di fase III AVERROES ( Apixaban Versus Acetylsalicylic acid to Prevent Strokes ) ha mostrato la superiorità di Apixaban rispetto all’Acido Acetilsalicilico ( Aspirina, ASA ) nella prevenzione dell’ictus o dell’embolia sistemica nei pazienti con fibrillazione atriale e che non erano adatti al trattamento con antagonisti della Vitamina K [ Warfarin ( Coumadin ) ].
Lo studio AVERROES è stato interrotto in modo anticipato dopo le raccomandazioni del Data Monitoring Committee.
Un’analisi predefinita ad interim ha mostrato una chiara evidenza di una clinicamente importante riduzione dell’incidenza di ictus e di embolia sistemica e un accettabile profilo di sicurezza, rispetto all’Acido Acetilsalicilico.
Hanno preso parte allo studio AVERROES 5.600 pazienti affetti da fibrillazione atriale ( età media 70 anni ) che non erano adatti al trattamento con antagonisti della Vitamina-K, a causa della difficoltà a controllare l’effetto della terapia, per l’aumentato rischio di emorragia, per il rifiuto da parte del paziente ad assumere Warfarin, o per il rischio intermedio di ictus; l’Aspirina era pertanto l’unico trattamento efficace nella prevenzione dell’ictus in questa popolazione di pazienti.
L’endpoint primario era rappresentato da un composito di ictus e di embolia sistemica, mentre l’endpoint primario di sicurezza era il sanguinamento maggiore.
Endpoint secondari e terziari erano un composito di ictus, embolia sistemica, infarto miocardico, o morte vascolare, e mortalità totale.
Dall’analisi ad interim è emerso che il tasso annuale di ictus o di embolia sistemica ( outcome primario ) era 3.9% per anno con Aspirina e 1.7% per anno con Apixaban ( hazard ratio, HR=0.45, p
L’incidenza di emorragia maggiore è stata dell’1.4% per anno con Aspirina e 1.6% per anno con Apixaban ( HR=1.18, p=0.33 ).
Il tasso di ictus emorragico è stato pari allo 0.2% per anno in entrambi I gruppi di trattamento e non è stata riscontrata evidenza di tossicità epatica o di altri eventi avversi maggiori.
Apixaban è un inibitore diretto orale del fattore Xa della coagulazione, che è già stato studiato nella prevenzione della trombosi venosa profonda, dopo chirurgia ortopedica, e dopo sindrome coronarica acuta. ( Xagena2010 )
Fonte: European Society of Cardiology Meeting, 2010
Farma2010 Cardio2010 Neuro2010
Indietro
Altri articoli
Anticoagulazione precoce versus tardiva per l'ictus nei pazienti con fibrillazione atriale
L'effetto dell'inizio precoce rispetto all'inizio successivo degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nelle persone con fibrillazione atriale che hanno...
Terapia precoce per il controllo del ritmo per la fibrillazione atriale nei pazienti con anamnesi di ictus: un'analisi per sottogruppi dello studio EAST-AFNET 4
I pazienti con fibrillazione atriale e una storia di ictus sono ad alto rischio di ictus ricorrente e complicanze cardiovascolari....
Apixaban o Warfarin e Aspirina o placebo dopo sindrome coronarica acuta o intervento coronarico percutaneo nei pazienti con fibrillazione atriale e precedente ictus: analisi post hoc dello studio AUGUSTUS
I dati sono limitati per quanto riguarda il rischio di eventi ischemici cerebrovascolari e sanguinamento maggiore nei pazienti con fibrillazione...
Terapia anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K ritardata rispetto a terapia anticoagulante orale dopo ictus ischemico acuto nella fibrillazione atriale: studio TIMING
Non ci sono raccomandazioni basate sull'evidenza sul momento ottimale per iniziare ad assumere anticoagulanti orali non-antagonisti della vitamina K (...
Indice di massa corporea nell'adolescenza e rischio a lungo termine di fibrillazione atriale precoce e successiva mortalità, insufficienza cardiaca e ictus ischemico
Uno studio ha cercato di determinare il ruolo dell'obesità negli uomini adolescenti sullo sviluppo della fibrillazione atriale e sui successivi...
Fibrillazione atriale e sintomi di ictus nello studio REGARDS
Non è noto se i sintomi dell'ictus in assenza di una diagnosi di ictus siano un segno di sottili fenomeni...
Valutazione del rischio di ictus senza terapia anticoagulante in uomini e donne con fibrillazione atriale di età compresa tra 66 e 74 anni senza altri fattori CHA2DS2-VASc
Esistono dati limitati da studi clinici e raccomandazioni discrepanti sull'uso della terapia anticoagulante nei pazienti con fibrillazione atriale di età...
Nella fibrillazione atriale non-valvolare, il prediabete conferisce un rischio elevato di ictus
Il diabete e il prediabete sono risultati associati a un aumentato rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare. La...
Il pre-diabete aumenta il rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare
Il diabete mellito aumenta il rischio di embolia nella fibrillazione atriale non-valvolare ( NVAF ). L'associazione tra pre-diabete e rischio...
Biomarcatori per il rilevamento della fibrillazione atriale dopo l'ictus
Sono stati identificati i biomarcatori clinici, elettrocardiografici ( ECG ) ed ematici associati al rilevamento della fibrillazione atriale dopo ictus...