Gestione endovascolare versus gestione medica dell’ictus ischemico acuto
Sono stati confrontati gli esiti tra gestione endovascolare e gestione medica dell’ictus ischemico acuto in studi randomizzati e controllati recenti mediante una revisione sistematica della letteratura pubblicata dal 2013 al 2015.
E’ stata effettuata una meta-analisi.
Gli endpoint erano rappresentati da disabilità misurata alla Rankin Scale modificata ( mRS ), la mortalità a 90 giorni e l’emorragia intracranica sintomatica.
Sono stati inclusi 8 studi multicentrici, i futuri studi randomizzati ( IMS III, SYNTHESIS, MR RESCUE, MR CLEAN, ESCAPE, EXTEND-IA, SWIFT PRIME, REVASCAT ), comprendenti 2.423 pazienti.
La meta-analisi dei dati aggregati ha dimostrato indipendenza funzionale ( mRS 0-2 ) a 90 giorni a favore della terapia endovascolare ( odds ratio, OR=1.71; P=0.005 ).
Anche l'analisi per sottogruppi di 6 studi con criteri di occlusione di grandi vasi ha dimostrato indipendenza funzionale a 90 giorni a favore della terapia endovascolare ( OR=2.23; P minore di 0.00001 ).
L'analisi per sottogruppi dei 5 studi che hanno principalmente utilizzato dispositivi di stent retriever ( 70% o più ) nel braccio di intervento ha dimostrato indipendenza funzionale a 90 giorni a favore della terapia endovascolare ( OR=2.39; P minore di 0.00001 ).
Nessuna differenza è stata trovata per la mortalità a 90 giorni e l’emorragia intracranica sintomatica tra terapia endovascolare e gestione medica in tutte le analisi e le analisi dei sottogruppi.
In conclusione, questa meta-analisi ha fornito una forte evidenza che l'intervento endovascolare combinato con il trattamento medico, compreso l’attivatore tissutale del plasminogeno ( tPA ) per via endovenosa per i pazienti eleggibili, migliora gli esiti dei pazienti adeguatamente selezionati con ictus ischemico acuto nel contesto della occlusione dei grandi vasi. ( Xagena2015 )
Chen CJ et al, Neurology 2015; 85: 1980-1990
Neuro2015
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