Gli stent a rilascio di farmaci dovrebbero essere impiegati con cautela nel infarto miocardico acuto


Esistono controversie sulla sicurezza nel lungo periodo degli stent a eluizione di farmaco.

La trombosi tardiva dello stent, sebbene sia un evento raro ( probabilmente inferiore all’1% ), è estremamente grave, con un’alta incidenza ( fino al 45% ) di morte.

Il rischio di trombosi tardiva dello stent potrebbe essere maggiore nelle sindromi coronariche acute, e particolarmente nell’infarto miocardico acuto.
Tuttavia al riguardo ci sono pochi dati.

Gli studi clinici randomizzati, che hanno confrontato gli stent a rilascio di farmaci con gli stent di metallo nudo nell’infarto miocardico acuto erano relativamente piccoli ( in totale meno di 1000 pazienti a cui era stato impiantato uno stent medicato ), e nella maggior parte dei casi il periodo osservazionale era di 1 anno.

Per verificare la sicurezza degli stent a eluizione di farmaco a 2 anni, rispetto agli stent di metallo nudo, è stata compiuta un’analisi dei dati del Registro GRACE ( Global Registry of Acute Coronary syndrome ).

A 6 mesi, non sono state osservate differenze riguardo alla sopravvivenza dopo la dimissione ospedaliera, ma successivamente l’incidenza di mortalità è risultata più alta nei pazienti trattati con stent a rilascio di farmaci.
L’aumentata mortalità era dovuta ai pazienti con infarto miocardico acuto sottoposti ad angioplastica ed impianto di stent a eluizione di farmaco, ed era associata ad aumentato rischio di re-infarto successivo a trombosi tardiva dello stent. ( Xagena2007 )

Fonte: European Society of Cardiology ( ESC ) - Congress, 2007


Cardio2007


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