Infarto miocardico acuto: intervento coronarico percutaneo facilitato


Gli inibitori della glicoproteina IIb/IIIa ( Gp IIb/IIIa ) migliorano la riperfusione miocardica e l’outcome clinico nei pazienti sottoposti ad intervento coronarico percutaneo ( PCI ) primario.

Tuttavia non sono ancora state ben definite le modalità di somministrazione di questi farmaci.

L’obiettivo della meta-analisi è stato quello di valutare gli effetti della somministrazione precoce ( prima del trasferimento al Laboratorio di Cateterizzazione ) rispetto alla somministrazione ritardata ( al momento del PCI ) degli inibitori Gp IIb/IIIa nell’infarto miocardico con sopraslivellamento ST ( STEMI ).

La meta-analisi è stata eseguita su 6 studi che hanno incontrato i criteri di inclusione.

I 6 studi hanno arruolato 931 pazienti con STEMI, trattati con Abciximab ( 3 studi ) o Tirofiban ( 3 studi ) in combinazione con la PCI primaria.

E’ stato osservato che il flusso TIMI di grado 2 o 3 era più frequente nei pazienti trattati precocemente con gli inibitori della glicoproteina IIb/IIIa.

Inoltre la somministrazione precoce di inibitori GpIIb/IIIa è risultata associata ad una riduzione della mortalità del 28% dal 4,7% al 3,4%, seppur non statisticamente significativa.

I dati di questa meta-analisi confermano la validità della strategia dell’intervento coronarico percutaneo facilitato.( Xagena2004 )


Montalescot G et al, JAMA 2004; 292: 362 – 366


Cardio2004 Farma2004


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