La Tilarginina non riduce la motalità nei pazienti con infarto miocardico acuto e shock cardiogeno
Lo shock cardiogeno che complica l’infarto miocardico acuto, rimane un problema ancora comune, ad esito infausto, nonostante l’impiego della rivascolarizzazione precoce.
Studi preliminari hanno indicato un effetto benefico della inibizione NOS ( ossido nitrico sintasi ) sull’emodinamica, funzione renale, e sopravvivenza nei pazienti con shock cardiogeno.
L’obiettivo dello studio TRIUMPH è stato quello di esaminare gli effetti di un inibitore NOS nei pazienti con infarto miocardico e shock cardiogeno refrattario, nonostante l’apertura dell’arteria infartuata.
Lo studio TRIUMPH ( Tilarginine Acetate Injection in a Randomized International Study in Unstable MI Patients With Cardiogenic Shock ), era stato disegnato per 658 pazienti, da assegnare a Tilarginina o placebo.
L’arruolamento è stato terminato dopo che erano stati ammessi allo studio 398 pazienti.
La Tilarginina è stata somministrata in un bolo di 1 mg/kg, seguito da un’infusione di 1 mg/kg/ all’ora per 5 ore.
L’endpoint primario era rappresentato dalla mortalità a 30 giorni per tutte le cause, mentre gli endpoint secondari comprendevano la risoluzione dello shock e la durata, la classe funzionale NYHA a 30 giorni, e la mortalità a 6 mesi.
L’analisi a 6 mesi è stata completata nel febbraio 2007.
Non è stata riscontrata nessuna differenza nella mortalità per tutte le cause a 30 giorni, tra i pazienti che hanno ricevuto Tilarginina ( 48% ) versus placebo ( 42% ) ( risk ratio = 1.14; p = 0.24).
Non sono state osservate differenze tra Tilarginina e placebo riguardo alla risoluzione dello shock ( 66% versus 61% rispettivamente), alla durata dello shock ( valori mediani; 156 ore versus 190 ore con il placebo).
A 30 giorni, l’incidenza di insufficienza cardiaca è stata simile tra i 2 gruppi ( 48% Tilarginina versus 51% placebo; p = 0.51 ).
Dopo 6 medi la percentuale di mortalità era simile nei gruppo Tilarginina e nel gruppo placebo ( 58% versus 59%, rispettivamente ).
I dati dello studio hanno mostrato che la Tilarginina ( bolo seguito da un’infusione per 5 ore ), non è stata in grado di ridurre la mortalità nei pazienti con shock cardiogeno, associato ad infarto miocardico, nonostante l’apertura dell’arteria infartuata. ( Xagena2007 )
The TRIUMPH Investigators, JAMA 2007; 297: 1657-1666
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