Intervento coronarico percutaneo più efficace della terapia intensiva nell’ischemia silente dopo infarto miocardico acuto
Lo studio SWISS II ( Swiss Interventional Study on Silent Ischemia Type II ) ha mostrato che l’angioplastica è più efficace della terapia medica nella prevenzione degli eventi cardiaci nei pazienti con ischemia silente successiva ad infarto miocardico acuto ( IMA ).
Allo studio hanno preso parte 201 pazienti.
I pazienti sono stati assegnati, in modo casuale, ad intervento coronarico percutaneo ( PCI ) oppure ad una terapia antischemica intensiva a base di Bisoprololo ( Concor ) Amlodipina ( Norvasc ) Molsidomina ( Sidomol ), o una combinazione di questi.
Tutti i pazienti sono stati trattati con Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) ed una statina. I pazienti con alti livelli pressori sono stati trattati con un ACE inibitore.
Il periodo medio di follow-up è stato di 10,2 anni.
Durante il periodo osservazionale ci sono stati 27 eventi avversi cardiaci maggiori ( MACE ) nel gruppo PCI e 67 nel gruppo terapia intensiva, con una riduzione assoluta degli eventi del 6.3% all’anno, a favore dell’intervento coronarico percutaneo ( p< 0.001 ).
Gli eventi avversi cardiaci maggiori comprendevano: morte cardiaca, infarto miocardico non-fatale, e/o rivascolarizzazione guidata dai sintomi.
I pazienti nel gruppo di intervento coronarico percutaneo hanno presentato una minore incidenza di ischemia ed una maggiore probabilità di frazione d’eiezione ventricolare sinistra preservata, rispetto ai pazienti del gruppo terapia intensiva, per tutta la durata dello studio. ( Xagena2007 )
Fonte: Journal of American Medical Association, 2007
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