Infarto miocardico: scarsi vantaggi degli stent medicati rispetto agli stent di metallo nudo nel PCI primario
Su The New England Journal of Medicine sono stati pubblicati due studi clinici di confronto tra stent medicati e stent di metallo nudo.
Uno studio ha confrontato lo stent Cypher ( stent a rilascio di Sirolimus ) con lo stent di metallo nudo in 712 pazienti con infarto miocardico acuto ( infarto STEMI ).
Dopo 1 anno, il 7.3% dei pazienti ai quali era stato impiantato lo stent Cypher è andato incontro a fallimento della rivascolarizzazione del vaso target contro il 14.3% dei pazienti ai quali è stato impiantato uno stent di metallo nudo.
Il fallimento della rivascolarizzazione del vaso bersaglio era definito come morte correlata al vaso target, infarto miocardico ricorrente o rivascolarizzazione del vaso target.
Tuttavia, questa differenza era dovuta essenzialmente alla riduzione della rivascolarizzazione del vaso bersaglio ( 5.6% versus 13.4% ) mentre non sono emerse differenze riguardo all’incidenza di morte, di reinfarto o di trombosi di stent.
L’altro studio clinico ha confrontato lo stent Taxus con uno stent di metallo nudo in una popolazione simile a quella del primo studio, con infarto miocardico acuto e sopraslivellamento ST. Un totale di 619 pazienti sono stati assegnati allo stent medicato con Paclitaxel oppure allo stent di metallo nudo.
Dopo 1 anno l’8.8% dei pazienti ai quali era stato impiantato lo stent Taxus sono andati incontro ad una reazione avversa contro il 12.8% dei pazienti del gruppo stent di metallo nudo.
Non sono emerse differenze statisticamente significative riguardo all’incidenza di mortalità per cause cardiache o infarto miocardico ricorrente o rivascolarizzazione alla lesione bersaglio.
La trombosi di stent è risultata simile tra i 2 gruppi. ( Xagena2006 )
Fonte: The New England Journal of Medicine, 2006
Cardio2006
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