Infarto STEMI: danno miocardico nei pazienti con impianto di stent posticipato
Sebbene alcuni studi abbiano trovato un miglioramento del flusso coronarico e del recupero del miocardio quando l'impianto dello stent è stato differito, lo studio DANAMI-3-DEFER ( Third DANish Study of Optimal Acute Treatment of Patients With ST-elevation Myocardial Infarction ) non ha mostrato alcun miglioramento nei risultati clinici dei pazienti con infarto miocardico con innalzamento del tratto ST ( STEMI ) trattati con intervento coronarico percutaneo primario ( PCI ) e impianto di stent differito.
Un sottostudio di DANAMI-3 ha cercato di valutare l'effetto dell'impianto di stent differito su dimensioni dell'infarto, recupero miocardico e ostruzione microvascolare in pazienti con infarto STEMI.
In totale 510 pazienti con infarto STEMI sono stati randomizzati a procedura PCI con impianto di stent differito rispetto all'immediato.
I pazienti sono stati sottoposti a un esame di risonanza magnetica cardiaca prima della dimissione dopo la procedura indice e in seguito dopo 3 mesi.
L'endpoint primario era la dimensione finale dell'infarto miocardico.
L’impianto posticipato dello stent non ha ridotto la dimensione dell'infarto finale ( ventricolo sinistro 9% LV; intervallo interquartile IQR: dal 3% al 18% vs 10% LV; IQR: dal 3% al 18%; P=0.67 ).
Allo stesso modo, l’impianto di stent differito non è stato associato a salvataggio del miocardio indice ( 66%; IQR: 50%-89% vs 67%; IQR: 49%-88%; P=0.80 ) o a presenza di ostruzione microvascolare ( 43% vs 42%; P=0.78 ).
In un'analisi post hoc, la lunghezza dello stent è stato l'unico sottogruppo di 7 che ha avuto un effetto sul risultato.
Nei pazienti con una lunghezza dello stent maggiore o uguale a 24 mm, l’impianto di stent differito ha ridotto la dimensione finale dell'infarto miocardico ( 6% LV; IQR: 2%-18% vs 13% LV; IQR: 7%- 23%; P=0.006; P per interazione=0.005 ).
In conclusione, nel sottostudio di risonanza magnetica cardiaca DANAMI-3-DEFER, l’impianto di stent, di routine, differito non ha ridotto la dimensione dell'infarto miocardico o dell'ostruzione microvascolare e non ha aumentato il salvataggio del miocardio.
Questi risultati non supportano l'uso di routine dell’impianto di stent differito nei pazienti con infarto STEMI sottoposti a procedura PCI primario. ( Xagena2017 )
Lønborg J et al, J Am Coll Cardiol 2017; 69: 2794-2894
Cardio2017
Indietro
Altri articoli
Esiti a lungo termine con stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus rispetto a stent polimerici durevoli a eluizione di Everolimus nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST: follow-up a 5 anni dello studio BIOSTEMI
Gli stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus migliorano gli esiti clinici precoci correlati allo stent rispetto agli stent polimerici...
Follow-up a 10 anni dei pazienti con stent a eluizione di Everolimus rispetto a stent di metallo nudo dopo infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST
I dati sugli esiti per uno stent a eluizione di Everolimus ( EES ) con polimero durevole al follow-up a...
Struttura riassorbibile a base di Magnesio rispetto allo stent metallico permanente a rilascio di Sirolimus nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST: studio MAGSTEMI
L'uso di strutture in Acido Polilattico riassorbibili è limitata nella pratica clinica quotidiana per motivi di sicurezza e la mancanza...
Stent di polimero biodegradabile a rilascio di Sirolimus rispetto a stent di polimero durevole a rilascio di Everolimus in pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST: studio BIOSTEMI
Gli stent a rilascio di farmaco di nuova generazione con struttura metallica ultrasottile con polimero biodegradabile potrebbero facilitare la guarigione...
Pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo: stent medicati non-superiori agli stent di metallo nudo riguardo a mortalità e infarto miocardico
Dallo studio randomizzato NORSTENT è emerso che gli stent medicati di seconda generazione e gli stent di metallo nudo presentavano...
Diabete mellito e prevenzione dell’infarto miocardico tardivo dopo stenting coronarico con doppia terapia antipiastrinica
I pazienti con diabete mellito sono ad alto rischio di eventi ischemici ricorrenti dopo stenting coronarico. Sono stati valutati gli...
Esiti clinici nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST trattati con stent a rilascio di Everolimus rispetto a stent di metallo nudo
I dati sulla sicurezza e sull’efficacia degli stent a rilascio di farmaco di nuova generazione con follow-up a lungo termine,...
DANAMI 3-DIFER: nessun beneficio dal ritardo dell’impianto di stent per l’infarto miocardico con sopraslivellamento ST
Ritardare l’impianto di stent nei pazienti con infarto del miocardio con sopraslivellamento del segmento ST ( STEMI ) non riduce...
Impianto di stent differito rispetto a convenzionale nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST
Nonostante il successo del trattamento della lesione dell'arteria responsabile mediante intervento coronarico percutaneo ( PCI ) primario con impianto di...