Aspettativa di vita dopo un infarto miocardico
I tassi di mortalità standardizzati per il rischio a trenta giorni dopo infarto miocardico acuto sono comunemente utilizzati per valutare e confrontare le prestazioni ospedaliere.
Tuttavia, non è noto se le differenze tra gli ospedali nei primi anni di sopravvivenza dei pazienti con infarto miocardico acuto ( IMA ) siano associate a differenze nella sopravvivenza a lungo termine.
Sono stati analizzati i dati del Cooperative Cardiovascular Project, uno studio su beneficiari di Medicare ricoverati per infarto miocardico acuto tra il 1994 e il 1996 con 17 anni di follow-up.
Gli ospedali sono stati divisi in cinque strati che si basavano sulla gravità dei casi.
All'interno di ogni strato, è stata confrontata l'aspettativa di vita tra i pazienti ricoverati in ospedali ad alte prestazioni con la speranza di vita tra i pazienti ricoverati in ospedali a bassa performance.
Il campione di studio ha incluso 119.735 pazienti con infarto miocardico acuto che sono stati ammessi a 1.824 ospedali.
All'interno di ogni strato, le curve di sopravvivenza dei pazienti ricoverati in ospedali in ciascun quintile di tasso di mortalità standardizzato per il rischio si sono separate entro i primi 30 giorni e poi sono rimaste in parallelo durante 17 anni di follow-up.
L'aspettativa di vita stimata è diminuita al crescere dei quintili di tasso di mortalità standardizzato per rischio ospedaliero.
In media, i pazienti trattati negli ospedali ad alte prestazioni hanno vissuto tra 0.74 e 1.14 anni in più, rispetto ai pazienti trattati negli ospedali a bassa performance.
Quando i sopravvissuti a 30 giorni sono stati esaminati separatamente, non è stata rilevata alcuna differenza significativa nella speranza di vita non-aggiustata o aggiustata attraverso i quintili di tasso di mortalità standardizzato per il rischio ospedaliero.
In conclusione, in questo studio, i pazienti ricoverati negli ospedali ad alte prestazioni dopo infarto miocardico acuto hanno avuto un'aspettativa di vita più lunga rispetto ai pazienti trattati negli ospedali a bassa performance.
Questo beneficio di sopravvivenza si è verificato nei primi 30 giorni e si è mantenuto nel lungo periodo. ( Xagena2016 )
Bucholz EM et al, N Engl J Med 2016; 375: 1332-1342
Cardio2016
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