Attività e funzione sessuale un anno dopo un infarto miocardico acuto tra giovani donne e uomini
La maggior parte dei giovani adulti che soffrono di un infarto miocardico acuto ( IMA ) sono sessualmente attivi prima dell’infarto, ma poco si sa circa l'attività o la funzione sessuale dopo l'evento.
Sono stati descritti i modelli di attività e funzione sessuale e sono stati identificati gli indicatori della probabilità di perdita di attività sessuale un anno dopo l’infarto miocardico.
Sono stati valutati al basale, a 1 mese, e a 1 anno i dati dello studio prospettico, multicentrico, longitudinale VIRGO ( Variation in Recovery: Role of Gender on Outcomes of Young AMI Patients ), condotto dal 2008 al 2012.
I partecipanti provenivano da ospedali degli Stati Uniti ( n=103 ) e Spagna ( n=24 ) e hanno completato tutte le interviste di base e di follow-up.
L'analisi dei dati è stata condotta dal 2014 al 2016.
L’endpoint principale era rappresentato dalla perdita di attività sessuale dopo infarto miocardico.
Dei 2.802 pazienti inclusi nell'analisi, 1.889 erano donne ( 67.4% ); l’età mediana era di 49 anni.
In tutti i momenti temporali, 637 ( 40.4% ) tra le donne e 437 ( 54.9% ) tra gli uomini erano sessualmente attivi.
Tra le persone che erano attive al basale, gli uomini avevano una maggiore probabilità rispetto alle donne di avere ripreso l'attività sessuale a 1 mese ( 448, 63.9%, vs 661, 54.5%; P minore di 0.001 ) e a 1 anno ( 662, 94.4%, vs 1.107, 91.3%; P=0.01 ) dopo infarto del miocardio.
Tra le persone sessualmente attive prima e dopo infarto, le donne erano meno propense degli uomini a non-segnalare disfunzioni sessuali durante l'anno dopo l'evento ( 466, 40.3%, vs 382, 54.8%; P minore di 0.01 ).
Inoltre, più donne che uomini ( 211, 41.9%, vs 107, 30.5%; P minore di 0.01 ) senza problemi sessuali di base hanno sviluppato uno o più problemi incidenti durante l'anno dopo infarto miocardico.
A 1 anno, i problemi sessuali più diffusi erano mancanza di interesse ( 487, 39.6% ) e problemi di lubrificazione ( 273, 22.3% ) tra le donne e difficoltà erettili ( 156, 21.7% ) e mancanza di interesse ( 137, 18.8% ) tra gli uomini.
Coloro che non avevano parlato con un medico di problemi sessuali nel primo mese dopo infarto miocardico erano più propensi a ritardare la ripresa del sesso ( odds ratio aggiustato, aOR=1.51; P=0.008 ).
Livelli di stress elevati ( aOR=1.36 ) e la presenza di diabete mellito ( aOR=1.90 ) erano indicatori significativi della probabilità di perdita di attività sessuale durante l'anno dopo infarto miocardico.
In conclusione, l’attività sessuale compromessa e problemi di funzione sessuale erano prevalenti e più comuni tra le giovani donne rispetto agli uomini durante l’anno dopo infarto miocardico.
L'attenzione ai fattori di rischio modificabili e la consulenza di un medico possono migliorare i risultati. ( Xagena2016 )
Lindau ST et al, JAMA Cardiol 2016; 1: 754-764
Cardio2016
Indietro
Altri articoli
Evoluzione dell'infarto alla risonanza magnetica di diffusione dopo trombectomia nei pazienti con ictus acuto randomizzati a Nerinetide oppure placebo: studio REPERFUSE-NA1
Il neuroprotettore Nerinetide si è dimostrato promettente nel ridurre i volumi dell'infarto nei modelli di riperfusione ischemica dei primati. Si...
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Trombectomia endovascolare per ictus ischemico acuto con infarto di grandi dimensioni accertato
Evidenze recenti hanno suggerito un effetto benefico della trombectomia endovascolare nell'ictus ischemico acuto con ampio infarto; tuttavia, studi precedenti si...
Esiti a lungo termine con stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus rispetto a stent polimerici durevoli a eluizione di Everolimus nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST: follow-up a 5 anni dello studio BIOSTEMI
Gli stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus migliorano gli esiti clinici precoci correlati allo stent rispetto agli stent polimerici...
I benefici dell'uso dell'Aspirina nell'infarto del miocardio sono ridotti dall'uso delle statine nei pazienti senza malattia cardiovascolare aterosclerotica
Una meta-analisi ha evidenziato che l'impiego di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) per la prevenzione dell'infarto del miocardio appare essere...
Bivalirudina versus Eparina durante intervento coronarico percutaneo nell’infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST
Il profilo beneficio-rischio della Bivalirudina ( Angiox ) rispetto alla terapia anticoagulante con Eparina nei pazienti con infarto miocardico senza...
Eventi di temperature estreme, particolato fine e mortalità per infarto miocardico
Gli eventi di temperature estreme ( ETE ), tra cui ondate di caldo e ondate di freddo, sono stati collegati...
Terapia endovascolare per ictus ischemico acuto con grande infarto
Il ruolo della terapia endovascolare per l'ictus acuto con un grande infarto non è stato ampiamente studiato nelle diverse popolazioni. È...
Intervento coronarico percutaneo completo o solo della lesione colpevole nei pazienti anziani con infarto miocardico
Il beneficio della rivascolarizzazione completa nei pazienti più anziani ( 75 anni di età e oltre ) con infarto miocardico...
STREAM-2: Tenecteplase a mezza dose o intervento coronarico percutaneo primario nei pazienti anziani con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST
Le linee guida per l'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) raccomandano un trattamento farmaco-invasivo se l'intervento...