DANAMI 3-DIFER: nessun beneficio dal ritardo dell’impianto di stent per l’infarto miocardico con sopraslivellamento ST
Ritardare l’impianto di stent nei pazienti con infarto del miocardio con sopraslivellamento del segmento ST ( STEMI ) non riduce il tasso di mortalità, insufficienza cardiaca, infarto miocardico, o rivascolarizzazione ripetuta, rispetto a un intervento percutaneo convenzionale nello studio DANAMI 3-DIFER.
Tra i 1.215 pazienti con infarto STEMI che sono stati randomizzati a ricevere un intervento coronarico percutaneo ( PCI ) primario standard con impianto di stent immediato o differito di 48 ore dopo la procedura indice, il tasso dell'endpoint primario composito di mortalità per qualsiasi causa, ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca, infarto ricorrente, o qualsiasi rivascolarizzazione non-pianificata del vaso bersaglio entro 2 anni è stata del 18% nel gruppo trattamento immediato e del 17% nel gruppo stent differito, una differenza non-significativa.
L’infarto del miocardio correlato alla procedura, il sanguinamento che ha richiesto trasfusione o un intervento chirurgico, la nefropatia da mezzo di contrasto, o l’ictus si sono verificati, rispettivamente, nel 5% e il 4% dei pazienti nei gruppi trattamento immediato versus differito.
Studi precedenti avevano suggerito un vantaggio quando lo stenting era ritardato da diverse ore a diversi giorni dopo l'angioplastica.
L’ipotesi su cui si basava lo studio era che il farmaco somministrato durante il ritardo avrebbe potuto contribuire a ridurre i coaguli di sangue residui, riducendo in tal modo il rischio di embolizzazione distale, che si verifica nel 7% dei casi, nonostante il successo del trattamento sulla lesione dell'arteria responsabile della procedura PCI primaria con impianto di stent.
E' possibile che lo studio non sia stato sufficientemente ampio a rilevare differenze complessive nei due gruppi di trattamento.
E' anche possibile che i pazienti a più alto rischio potrebbero beneficiare di un ritardo nell’impianto di stent.
I pazienti sono stati arruolati nel DANAMI 3 DEFER nel periodo 2011-2014 in quattro Centri di PCI primaria in Danimarca.
Tutti i pazienti erano adulti con sintomi di insorgenza acuta della durata di 12 ore o meno, e sopraslivellamento ST di 0.1 mV o più in almeno due derivazioni elettrocardiografiche contigue, o blocco di branca sinistra di nuovo sviluppo.
Il follow-up è stato di 42 mesi. ( Xagena2016 )
Fonte: The Lancet, 2016
Cardio2016
Indietro
Altri articoli
Evoluzione dell'infarto alla risonanza magnetica di diffusione dopo trombectomia nei pazienti con ictus acuto randomizzati a Nerinetide oppure placebo: studio REPERFUSE-NA1
Il neuroprotettore Nerinetide si è dimostrato promettente nel ridurre i volumi dell'infarto nei modelli di riperfusione ischemica dei primati. Si...
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Trombectomia endovascolare per ictus ischemico acuto con infarto di grandi dimensioni accertato
Evidenze recenti hanno suggerito un effetto benefico della trombectomia endovascolare nell'ictus ischemico acuto con ampio infarto; tuttavia, studi precedenti si...
Esiti a lungo termine con stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus rispetto a stent polimerici durevoli a eluizione di Everolimus nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST: follow-up a 5 anni dello studio BIOSTEMI
Gli stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus migliorano gli esiti clinici precoci correlati allo stent rispetto agli stent polimerici...
I benefici dell'uso dell'Aspirina nell'infarto del miocardio sono ridotti dall'uso delle statine nei pazienti senza malattia cardiovascolare aterosclerotica
Una meta-analisi ha evidenziato che l'impiego di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) per la prevenzione dell'infarto del miocardio appare essere...
Bivalirudina versus Eparina durante intervento coronarico percutaneo nell’infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST
Il profilo beneficio-rischio della Bivalirudina ( Angiox ) rispetto alla terapia anticoagulante con Eparina nei pazienti con infarto miocardico senza...
Eventi di temperature estreme, particolato fine e mortalità per infarto miocardico
Gli eventi di temperature estreme ( ETE ), tra cui ondate di caldo e ondate di freddo, sono stati collegati...
Terapia endovascolare per ictus ischemico acuto con grande infarto
Il ruolo della terapia endovascolare per l'ictus acuto con un grande infarto non è stato ampiamente studiato nelle diverse popolazioni. È...
Intervento coronarico percutaneo completo o solo della lesione colpevole nei pazienti anziani con infarto miocardico
Il beneficio della rivascolarizzazione completa nei pazienti più anziani ( 75 anni di età e oltre ) con infarto miocardico...
STREAM-2: Tenecteplase a mezza dose o intervento coronarico percutaneo primario nei pazienti anziani con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST
Le linee guida per l'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) raccomandano un trattamento farmaco-invasivo se l'intervento...