Il comune infarto miocardico silente è associato a esiti sfavorevoli


Ben il 45% degli infarti del miocardio possono essere silenti. Nuovi dati dallo studio ARIC hanno mostrato che l’infarto miocardico silente è associato a un rischio elevato di mortalità.

Gli infarti silenti sono più comuni negli uomini, ma con maggiore probabilità hanno esito fatale nelle donne.

Sono stati analizzati 9.498 partecipanti allo studio ARIC senza malattia cardiovascolare al basale ( 1987-1989 ).
L’endpoint era rappresentato dall’infarto miocardico silente incidente, definito come evidenza all’ECG di infarto miocardico senza documentazione clinica, tra il basale e la quarta visita di studio ( 1996-1998 ).
I ricercatori hanno anche valutato la malattia coronarica e la mortalità per qualsiasi causa dalla quarta visita di studio al 2010.

Il periodo di follow-up mediano è stato di 8.9 anni.

Durante il follow-up, il 3.3% dei partecipanti ha manifestato infarto miocardico silente, mentre per il 4.1% dei pazienti l’infarto miocardico era clinicamente documentato.

I tassi di incidenza erano più alti negli uomini che nelle donne per l’infarto miocardico silente ( 5.08 per 1.000 anni-persona contro 2.93 per 1000 anni-persona; P inferiore a 0.0001 ) e per l’infarto miocardico clinicamente documentato ( 7.96 per 1.000 anni-persona contro 2.25 per 1.000 anni-persona; P inferiore a 0.0001 ).

Il tasso di infarto miocardico silente è risultato numericamente più alto nelle persone di razza nera rispetto ai bianchi ( 4.45 per 1.000 anni-persona contro 3.69 per 1.000 anni-persone; P = 0.217 ).
L’infarto miocardico clinicamente documentato era significativamente più alto nei bianchi che nei neri ( 5.04 per 1.000 anni-persona contro 3.24 per 1000 anni-persona; P = 0.002 ).

Rispetto a coloro che non avevano infarto miocardico, coloro che hanno presentato un infarto miocardico silente hanno presentato un rischio tre volte più elevato per la morte per cause coronariche ( hazard ratio, HR = 3.06; IC 95%, 1.88-4.99 ) e un rischio elevato per tutte le cause di mortalità ( HR=1.34; IC 95%, 1.09-1.65 ), mentre un simile aumento del rischio è stato osservato nei pazienti con infarto miocardico clinicamente documentato ( HR per il decesso per cause coronariche = 4.74; IC 95%, 3.26-6.9; HR per la mortalità per qualsiasi causa = 1.55; IC 95%, 1.3-1.85 ).

Sebbene entrambi i sessi erano ad aumentato rischio di morte dopo infarto miocardico silente o infarto miocardico clinicamente documentato, c'è stata una tendenza verso un maggiore rischio di mortalità per le donne ( P per l'interazione per infarto miocardico silente = 0.089; P per l'interazione per infarto miocardico clinicamente documentato = 0.051 ).

I fattori di rischio modificabili erano uguali per entrambi i tipi di infarto miocardico.
E’ necessario consigliare ai pazienti che hanno avuto un infarto miocardico silente di smettere di fumare, di ridurre il proprio peso corporeo, i livelli di colesterolo LDL e di controllare la pressione arteriosa, e di fare più esercizio fisico. ( Xagena2016 )

Fonte: Circulation, 2016

Cardio2016



Indietro

Altri articoli

Il neuroprotettore Nerinetide si è dimostrato promettente nel ridurre i volumi dell'infarto nei modelli di riperfusione ischemica dei primati. Si...


È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...


Evidenze recenti hanno suggerito un effetto benefico della trombectomia endovascolare nell'ictus ischemico acuto con ampio infarto; tuttavia, studi precedenti si...



Una meta-analisi ha evidenziato che l'impiego di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) per la prevenzione dell'infarto del miocardio appare essere...


Il profilo beneficio-rischio della Bivalirudina ( Angiox ) rispetto alla terapia anticoagulante con Eparina nei pazienti con infarto miocardico senza...


Gli eventi di temperature estreme ( ETE ), tra cui ondate di caldo e ondate di freddo, sono stati collegati...


Il ruolo della terapia endovascolare per l'ictus acuto con un grande infarto non è stato ampiamente studiato nelle diverse popolazioni. È...


Il beneficio della rivascolarizzazione completa nei pazienti più anziani ( 75 anni di età e oltre ) con infarto miocardico...


Le linee guida per l'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) raccomandano un trattamento farmaco-invasivo se l'intervento...