La parodontite aumenta il rischio di un primo infarto miocardico


La relazione tra parodontite e malattie cardiovascolari è discussa. La parodontite è comune nei pazienti con malattie cardiovascolari.
Si è ipotizzato che la parodontite possa essere causalmente correlata al rischio di malattie cardiovascolari, un'ipotesi testata nello studio PAROKRANK ( Periodontitis and Its Relation to Coronary Artery Disease ).

805 pazienti ( età inferiore a 75 anni ) con un primo infarto del miocardio e 805 controlli abbinati per età ( media 62 anni ), sesso ( maschi 81% ) e controlli appaiati per area senza infarto miocardico si sono sottoposti a visita odontoiatrica standardizzata con radiografia panoramica.

Lo stato parodontale è stato definito come sano ( osso restante 80% o superiore ) o come parodontite lieve-moderata ( da 79% a 66% ) o grave ( inferiore al 66% ).

Sono state raccolte informazioni sui fattori confondenti possibilmente correlati ( circa 100 variabili ).

La parodontite è risultata più comune ( 43% ) nei pazienti che nei controlli ( 33%; P minore di 0.001 ).

C'è stato un aumento del rischio di infarto miocardico tra i pazienti con parodontite ( odds ratio, OR=1.49 ), che è rimasto significativo ( OR=1.28 ) dopo aggiustamento per le variabili che differivano tra pazienti e controlli ( abitudine al fumo, diabete mellito, anni di istruzione, e stato civile ).

In conclusione, in questo ampio studio caso-controllo riguardante la parodontite, verificando mediante perdita ossea radiografica e con una attenta considerazione dei potenziali fattori confondenti, il rischio di un primo infarto miocardico è risultato significativamente aumentato nei pazienti con parodontite, anche dopo aggiustamento per i fattori confondenti.
Questi risultati rafforzano la possibilità di una relazione indipendente tra parodontite e infarto miocardico. ( Xagena2016 )

Rydén L et al, Circulation 2016; 133: 576-583

Cardio2016 Endo2016



Indietro

Altri articoli

Il neuroprotettore Nerinetide si è dimostrato promettente nel ridurre i volumi dell'infarto nei modelli di riperfusione ischemica dei primati. Si...


È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...


Evidenze recenti hanno suggerito un effetto benefico della trombectomia endovascolare nell'ictus ischemico acuto con ampio infarto; tuttavia, studi precedenti si...



Una meta-analisi ha evidenziato che l'impiego di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) per la prevenzione dell'infarto del miocardio appare essere...


Il profilo beneficio-rischio della Bivalirudina ( Angiox ) rispetto alla terapia anticoagulante con Eparina nei pazienti con infarto miocardico senza...


Gli eventi di temperature estreme ( ETE ), tra cui ondate di caldo e ondate di freddo, sono stati collegati...


Il ruolo della terapia endovascolare per l'ictus acuto con un grande infarto non è stato ampiamente studiato nelle diverse popolazioni. È...


Il beneficio della rivascolarizzazione completa nei pazienti più anziani ( 75 anni di età e oltre ) con infarto miocardico...


Le linee guida per l'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) raccomandano un trattamento farmaco-invasivo se l'intervento...