L'aumento dell'attività fisica post-infarto miocardico è correlata a mortalità ridotta: risultati del registro SWEDEHEART
Con l'aumento dei tassi di sopravvivenza tra i pazienti con infarto miocardico, c'è maggiore attenzione sulla prevenzione secondaria.
Sebbene un sufficiente livello di attività fisica faccia parte delle raccomandazioni preventive secondarie, l’esercizio fisico è ancora sottoutilizzato.
È importante sottolineare che l'effetto delle modifiche dell'attività fisica dopo infarto miocardico è in gran parte sconosciuto.
Ricercatori hanno studiato l'effetto dei cambiamenti nel livello di attività fisica post-infarto miocardico sulla sopravvivenza.
Sono stati combinati i dati dei Registri nazionali svedesi, per un totale di 22.227 pazienti con infarto miocardico.
Il livello di attività fisica è stato auto-segnalato da 6 a 10 settimane dopo infarto miocardico e da 10 a 12 mesi dopo infarto.
I pazienti sono stati classificati come costantemente inattivi, con aumento dell'attività, con riduzione dell’attività e costantemente attivi.
Durante 100.502 anni-persona di follow-up ( tempo medio di follow-up 4.2 anni ) sono stati registrati in totale 1.087 decessi.
Controllando per importanti fattori confondenti ( inclusa la funzione ventricolare sinistra, tipo di infarto miocardico, farmaci, fumo, partecipazione a programmi di riabilitazione cardiaca, qualità di vita e funzione renale stimata ) sono stati riscontrati tassi di mortalità più bassi tra i soggetti costantemente attivi ( hazard ratio, HR=0.29 ), quelli con attività aumentata ( HR=0.41 ) e quelli con attività ridotta ( HR=0.56 ) durante il primo anno post-infarto miocardico, rispetto a quelli che sono stati costantemente inattivi.
Le analisi stratificate hanno indicato un forte effetto del livello di attività fisica tra i due sessi, attraverso età, tipo di infarto, funzione renale, farmaci e stato di abitudine al fumo.
In conclusione, aumentare il livello di attività fisica, rispetto al rimanere inattivi, il primo anno post-infarto miocardico, è risultato correlato a ridotta mortalità. ( Xagena2018 )
Ekblom O et al, J Am Heart Assoc 2018;7(24):e010108. doi: 10.1161/JAHA.118.010108.
Cardio2018
Indietro
Altri articoli
Evoluzione dell'infarto alla risonanza magnetica di diffusione dopo trombectomia nei pazienti con ictus acuto randomizzati a Nerinetide oppure placebo: studio REPERFUSE-NA1
Il neuroprotettore Nerinetide si è dimostrato promettente nel ridurre i volumi dell'infarto nei modelli di riperfusione ischemica dei primati. Si...
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Trombectomia endovascolare per ictus ischemico acuto con infarto di grandi dimensioni accertato
Evidenze recenti hanno suggerito un effetto benefico della trombectomia endovascolare nell'ictus ischemico acuto con ampio infarto; tuttavia, studi precedenti si...
Esiti a lungo termine con stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus rispetto a stent polimerici durevoli a eluizione di Everolimus nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST: follow-up a 5 anni dello studio BIOSTEMI
Gli stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus migliorano gli esiti clinici precoci correlati allo stent rispetto agli stent polimerici...
I benefici dell'uso dell'Aspirina nell'infarto del miocardio sono ridotti dall'uso delle statine nei pazienti senza malattia cardiovascolare aterosclerotica
Una meta-analisi ha evidenziato che l'impiego di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) per la prevenzione dell'infarto del miocardio appare essere...
Bivalirudina versus Eparina durante intervento coronarico percutaneo nell’infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST
Il profilo beneficio-rischio della Bivalirudina ( Angiox ) rispetto alla terapia anticoagulante con Eparina nei pazienti con infarto miocardico senza...
Eventi di temperature estreme, particolato fine e mortalità per infarto miocardico
Gli eventi di temperature estreme ( ETE ), tra cui ondate di caldo e ondate di freddo, sono stati collegati...
Terapia endovascolare per ictus ischemico acuto con grande infarto
Il ruolo della terapia endovascolare per l'ictus acuto con un grande infarto non è stato ampiamente studiato nelle diverse popolazioni. È...
Intervento coronarico percutaneo completo o solo della lesione colpevole nei pazienti anziani con infarto miocardico
Il beneficio della rivascolarizzazione completa nei pazienti più anziani ( 75 anni di età e oltre ) con infarto miocardico...
STREAM-2: Tenecteplase a mezza dose o intervento coronarico percutaneo primario nei pazienti anziani con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST
Le linee guida per l'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) raccomandano un trattamento farmaco-invasivo se l'intervento...