Rivascolarizzazione miocardica percutanea nei pazienti con presentazione tardiva di infarto STEMI
La gestione ottimale dei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) che si presentano tardivamente, più di 12 ore dopo l'insorgenza dei sintomi, è ancora oggetto di dibattito.
Sono state descritte le caratteristiche, le tendenze temporali e l'impatto della rivascolarizzazione in un'ampia popolazione di pazienti con infarto STEMI con presentazione tardiva.
Sono stati analizzati i dati di 3 studi osservazionali a livello nazionale dal programma FAST-MI ( French Registry of Acute ST-elevation and non-ST-elevation Myocardial Infarction ), condotti su un periodo di 1 mese nel 2005, 2010 e 2015.
I pazienti che si presentavano tra le 12 e le 48 ore dopo l'insorgenza dei sintomi sono stati classificati come tardivi.
In totale 6.273 pazienti con infarto STEMI sono stati inclusi nelle 3 coorti, 1.169 ( 18.6% ) dei quali erano tardivi.
Dopo l'esclusione dei pazienti trattati con fibrinolisi e dei pazienti deceduti entro 2 giorni dal ricovero, sono stati analizzati 1.077 pazienti, di cui 729 ( 67.7% ) sono stati rivascolarizzati entro 48 ore dal ricovero ospedaliero.
Al follow-up a 30 giorni, il tasso di mortalità per tutte le cause è risultato significativamente più basso tra i rivascolarizzati tardivi ( 2.1% vs 7.2%; P minore di 0.001 ).
Dopo un follow-up mediano di 58 mesi, il tasso di morte per qualsiasi causa è stato di 30.4 per 1.000 anni-paziente nel gruppo dei rivascolarizzati tardivi versus 78.7 per 1.000 anni-paziente nel gruppo dei non-rivascolarizzati tardivi ( P minore di 0.001 ).
Nell'analisi multivariata, la rivascolarizzazione dei pazienti con inafrto STEMI tardivo è stata associata indipendentemente a una significativa riduzione della mortalità durante il follow-up ( hazard ratio, HR=0.65; P=0.001 ).
La rivascolarizzazione coronarica dei pazienti con infarto STEMI tardivo è associata a migliori esiti clinici a breve e a lungo termine. ( Xagena2021 )
Bouisset F et al, J Am Coll Cardiol 2021; 78: 1291-1305
Cardio2021
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