Impianto di defibrillatore nei pazienti con insufficienza cardiaca sistolica non-ischemica


Il vantaggio di un defibrillatore cardioverter impiantabile ( ICD ) nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica sistolica causata da malattia coronarica è stato ben documentato.
Tuttavia, l'evidenza di un beneficio del defibrillatore impiantabile profilattico nei pazienti con insufficienza cardiaca sistolica che non è causata da malattia coronarica si è basata principalmente su analisi di sottogruppo.
La gestione dello scompenso cardiaco è migliorata dagli studi di riferimento su ICD, e molti pazienti ora ricevono la terapia di resincronizzazione cardiaca ( CRT ).

In uno studio randomizzato e controllato, 556 pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica sistolica ( frazione di eiezione ventricolare sinistra inferiore o uguale al 35% ) non-causata da malattia coronarica sono stati assegnati a ricevere ICD, e 560 pazienti sono stati assegnati a ricevere la consueta cura ( gruppo di controllo ).
In entrambi i gruppi, il 58% dei pazienti è stato sottoposto a terapia di resincronizzazione cardiaca.

L'esito primario dello studio era la morte per qualsiasi causa. Gli esiti secondari erano la morte cardiaca improvvisa e la morte cardiovascolare.

Dopo un periodo mediano di follow-up di 67.6 mesi, l'endpoint primario si è verificato in 120 pazienti ( 21.6% ) nel gruppo ICD e in 131 pazienti ( 23.4% ) nel gruppo di controllo ( hazard ratio, HR=0.87; P=0.28 ).

La morte cardiaca improvvisa si è verificata in 24 pazienti ( 4.3% ) nel gruppo ICD e in 46 pazienti ( 8.2% ) nel gruppo di controllo ( HR=0.50; P=0.005 ).

L’infezione del dispositivo si è verificata in 27 pazienti ( 4.9% ) nel gruppo ICD e in 20 pazienti ( 3.6% ) nel gruppo di controllo ( P=0.29 ).

In conclusione, in questo studio, l'impianto profilattico di defibrillatore cardioverter nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica sistolica non-causata da malattia coronarica non è risultata associata a un tasso significativamente inferiore a lungo termine di morte per qualsiasi causa rispetto alla consueta cura. ( Xagena2016 )

Køber L et al, N Engl J Med 2016; 375: 1221-1230

Cardio2016



Indietro

Altri articoli

Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...


L’attività fisica è fondamentale nella gestione dell’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta e la camminata integrata nella vita quotidiana...



Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) riducono il rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca nei...


Non è noto se i benefici degli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) nell’insufficienza cardiaca persistano...


L'insufficienza cardiaca ( HF ) è una complicanza potenzialmente pericolosa per la vita del trattamento del tumore infantile. È stato valutato...


ET-1 ( endotelina-1 ) è implicato nella fisiopatologia dell'insufficienza cardiaca e della malattia renale. La sua importanza prognostica e la...


Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio 2 ( SGLT2 ) sono emersi come trattamento fondamentale per i pazienti con insufficienza cardiaca...


La carenza di ferro, con o senza anemia, è un fattore prognostico sfavorevole nell’insufficienza cardiaca ( HF ). Nello studio...


Nello studio DELIVER ( Dapagliflozin Evaluation to Improve the Lives of Patients With Preserved Ejection Fraction Heart Failure ), Dapagliflozin...