Lo studio COPERNICUS ha confermato l’efficacia del Carvedilolo nell’insufficienza cardiaca
Lo studio COPERNICUS è stato interrotto prima del tempo perché l’efficacia del Carvedilolo è risultata più elevata del placebo
L’insufficienza cardiaca è un’anomalia caratterizzata dalla incapacità del cuore di portare sangue in quantità sufficiente ai tessuti dell’organismo.
L’insufficienza cardiaca è una malattia progressiva con un’elevata incidenza di mortalità.
E’ dimostrato che l’attivazione del sistema renina-angiotensina e del sistema nervoso autonomo influenzano in modo negativamente la prognosi dell’insufficienza cardiaca.
Per questo motivo sono stati introdotti in terapia gli Ace inibitori ed i beta-bloccanti.
Gli ACE inibitori hanno mostrato di migliorare i segni ed i sintomi dell’insufficienza cardiaca , riducendo la mortalità. Nei pazienti con disfunzione ventricolare sinistra asintomatica, la terapia con Ace inibitori previene lo sviluppo dell’insufficienza cardiaca, riduce l’ospedalizzazione e la morte cardiovascolare.
Aumenta anche la sopravvivenza quando vengono somministrati precocemente dopo un infarto miocardico.
Il meccanismo con cui gli Ace inibitori producono i loro benefici sono molteplici: prevenzione del progressivo rimodellamento ventricolare sinistro, prevenzione della morte improvvisa e dell’aritmogenesi, e stabilità strutturale del processo aterosclerotico.
I beta-bloccanti invece smussano l’iperattività del sistema nervoso autonomo. In questi ultimi anni diversi studi clinici hanno mostrato i benefici di alcuni beta-bloccanti.
Lo studio COPERNICUS è stato interrotto prima del termine per la manifesta superiorità del trattamento con il beta-bloccante Carvedilolo.
L’incidenza di mortalità è risultata essere del 18,5% nel gruppo placebo e dell’11,4% nel gruppo trattato con il Carvedilolo.
Anche lo studio CAPRICORN ha mostrato che il Carvedilolo nei pazienti con insufficienza cardiaca post-infartuale ha ridotto l’end-point mortalità totale in misura maggiore rispetto al placebo.
Lo studio BEST ( Beta-Blocker Evaluation Survival Trial) ha invece valutato l’uso di un altro beta-bloccante il Bucindololo , associato alla terapia standard nei pazienti con insufficienza cardiaca di classe NYHA III e IV nel ridurre la mortalità.
Il Bucindololo in questo studio non ha ridotto in modo significativo la mortalità, sebbene abbia dimostrato un trend favorevole. Nel gruppo Bucindololo ci sono stati , infatti, 411 morti ( 30%) contro i 449 morti ( 33%) nel gruppo placebo.
Il Bucindololo ha invece ridotto in modo significativo l’ospedalizzazione per insufficienza cardiaca. ( Xagena2001 )
Indietro
Altri articoli
Servoventilazione adattiva per i disturbi respiratori del sonno nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio ADVENT-HF
Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...
Intervento sullo stile di vita con camminata per i pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta: studio WATCHFUL
L’attività fisica è fondamentale nella gestione dell’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta e la camminata integrata nella vita quotidiana...
Effetti della Semaglutide su sintomi, funzionalità e qualità di vita nell'insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata e obesità: analisi prespecificata dello studio STEP-HFpEF
I pazienti con insufficienza cardiaca ( HF ) con frazione di eiezione conservata ( HFpEF ) e obesità presentano un...
Effetti cardiaci e metabolici di Dapagliflozin nell’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata: studio CAMEO-DAPA
Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) riducono il rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca nei...
Sospensione in cieco del trattamento randomizzato a lungo termine con Empagliflozin oppure placebo nei pazienti con insufficienza cardiaca
Non è noto se i benefici degli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) nell’insufficienza cardiaca persistano...
Fattori di rischio per insufficienza cardiaca tra i sopravvissuti paneuropei al tumore infantile: studio PanCareSurFup e ProCardio
L'insufficienza cardiaca ( HF ) è una complicanza potenzialmente pericolosa per la vita del trattamento del tumore infantile. È stato valutato...
Endotelina-1, esiti nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ed effetti di Dapagliflozin: studio DAPA-HF
ET-1 ( endotelina-1 ) è implicato nella fisiopatologia dell'insufficienza cardiaca e della malattia renale. La sua importanza prognostica e la...
Valutazione del metabolismo, della funzione e della fisiologia dell'energia cardiaca nei pazienti con insufficienza cardiaca che assumono Empagliflozin: studio EMPA-VISION
Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio 2 ( SGLT2 ) sono emersi come trattamento fondamentale per i pazienti con insufficienza cardiaca...
Associazione tra livelli di emoglobina ed efficacia del Carbossimaltosio ferrico per via endovenosa nei pazienti con insufficienza cardiaca acuta e carenza di ferro: analisi del sottogruppo AFFIRM-AHF
La carenza di ferro, con o senza anemia, è un fattore prognostico sfavorevole nell’insufficienza cardiaca ( HF ). Nello studio...
Effetto di Dapagliflozin sugli eventi di insufficienza cardiaca totale nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione leggermente ridotta o preservata: analisi prespecificata dello studio DELIVER
Nello studio DELIVER ( Dapagliflozin Evaluation to Improve the Lives of Patients With Preserved Ejection Fraction Heart Failure ), Dapagliflozin...