Valore prognostico di galectina-3 negli adulti con malattia cardiaca congenita 


La galectina-3 è un biomarcatore emergente per la stratificazione del rischio nei pazienti con insufficienza cardiaca.
È stato studiato il rilascio di galectina-3 e la sua associazione con gli eventi cardiovascolari nei pazienti con cardiopatia congenita degli adulti.

In uno studio di coorte prospettico, 602 pazienti consecutivi con cardiopatia congenita degli adulti. sono stati arruolati nel periodo 2011-2013.

La galectina-3 è stata misurata nel siero per le analisi. È stata studiata l'associazione tra galectina-3 e un endpoint primario di mortalità per tutte le cause, insufficienza cardiaca, ospedalizzazione, aritmia, eventi tromboembolici e interventi cardiaci.
I valori di riferimento e la riproducibilità sono stati stabiliti mediante misurazioni di galectina-3 duplicate in 143 controlli sani.

Galectina-3 è stata misurata in 591 pazienti ( 98% ) con età media di 33 anni, per il 58% maschi, per il 90% in classe NYHA I.
I livelli mediani di galectina-3 erano pari a 12.7 ng/ml, ed erano elevati nel 7% dei pazienti.

La galectina-3 è risultata correlata positivamente con età, uso di farmaci per il cuore, classe NYHA, perdita di ritmo sinusale, disfunzione cardiaca e frammento N-terminale del pro-peptide natriuretico di tipo B ( NT-proBNP ).

Durante un follow-up mediano di 4.4 anni, l'endpoint primario si è verificato in 195 pazienti ( 33% ).

La galectina-3 è risultata significativamente associata all'endpoint primario nell'analisi univariata ( hazard ratio per valore doppio, HR=2.05; P minore di 0.001 ).
Questa associazione è stata negata dopo aggiustamento per NT-proBNP ( HR=1.04, P=0.848 ).

In conclusione, la galectina-3 è risultata significativamente associata a capacità funzionale, funzione cardiaca ed eventi cardiovascolari avversi in pazienti con insufficienza cardiaca cronica.
Tuttavia, il valore aggiunto di galectina-3 rispetto a un marcatore di rischio più convenzionale come NT-proBNP sembra essere limitato. ( Xagena2018 )

Baggen VJM et al, Heart 2018; 104: 394-400

Cardio2018



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