L’assunzione di Acido alfa-Linoleico con l’obiettivo di ridurre il rischio di malattia cardiovascolare non è raccomandata
Uno studio coordinato da Andrew Farmer dell’Oxford University ( UK ) ha esaminato se la supplementazione dell’Acido alfa-Linoleico ( ALA ) con la dieta fosse in grado di modificare i marker di rischio cardiovascolare.
La revisione ha riguardato 14 studi, con una durata minima di trattamento di 4 settimane.
L’Acido alfa-Linoleico ha esercitato un significativo effetto su 3 dei 32 outcome ( esiti ) esaminati in questi studi.
Le concentrazioni di fibrinogeno ed i valori glicemici a digiuno sono risultati ridotti.
E’ stata osservata una piccola, ma clinicamente non rilevante, riduzione dei livelli di colesterolo HDL.
Il trattamento con Acido alfa-Linoleico non ha modificato in modo significativo il colesterolo totale, i trigliceridi, il peso corporeo, l’indice di massa corporea ( BMI ), la pressione diastolica, la pressione sistolica, le VDLD e l’apolipoproteina B.
Secondo gli Autori, sebbene la supplementazione di Acido alfa-Linoleico possa produrre piccole riduzioni nelle concentrazioni di fibrinogeno e nella glicemia a digiuno, la maggior parte dei marker di rischio cardiovascolare non sembra essere influenzata.
Pertanto, la supplementazione a base di Acido alfa-Linoleico con l’obiettivo di ridurre il rischio di malattia cardiovascolare non è raccomandata. ( Xagena2006 )
Wendland E et al, Heart 2006; 92: 166-169
Cardio2006 Farma2006
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